Regia di Werner Herzog vedi scheda film
ballata amara, tenera, crudele, indignata sul tema dell'emarginazione e dell'impossibilita' della solidarieta' tra emerginati (Herzog smonta il mito della coppia anarchica stile Charlie Chaplin/Paulette Goddard di "Tempi moderni"), della sopraffazione fisica (il degrado sociale di una Germania non ancora del tutto liberata dal fantasma del nazismo) e morale (la lenta e nascosta morsa in cui la societa' americana stringe i piu' deboli). Qualche caduta nel vittimismo e nella retorica, una denuncia in certi punti fin troppo programmatica, ma anche tanta commozione e momenti di genio, specie nel finale in cui ricorrono alcune costanti del cinema herzoghiano (la figura del cerchio, simbolo dell'ineluttabilita' del destino, e la presenza degli animali)
rappresenta l'America come una copia della fredda e cupa Berlino, mostrando uno squallore morale e sociale che deprime. Geniale
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