L'ingenuo Stroszek torna in libertà dopo un periodo di detenzione e stringe amicizia con una prostituta. Lei è perseguitata dal protettore e per sfuggire una volta per tutte dalla mala decide di scappare con il nuovo amico negli Stati Uniti. Per la coppia, però, la vita oltreoceano sarà tutt'altro che facile.
Note
Ritratto di un inferno interiore ed esteriore con attori non professionisti (a parte Eva Mattes). Herzog disegna con sguardo lucido e spietato i confini della terra "delle possibilità" che però respinge gli emarginati. Un film disperato ma dal cuore puro, come quello del povero protagonista.
Tre outsider lasciano la Germania, che ha dato loro solo amarezze, per gli Stati Uniti dove scopriranno che “tutto il mondo è paese”. Scarno, prevedibile e un po'lento il film si mette all'altezza dei suoi personaggi e vale soprattutto per la presenza attraente e commovente di un autentico fuoricasta, Bruno S.
Narrativamente lineare, ma profondo esistenzialmente, il protagonista è un uomo qualunque che recita se stesso. Un film-capolavoro che testimonia la disperazione della condizione umana, girato da uno dei più grandi registi di tutti i tempi…
Uscito di prigione, Bruno Stroszek è un emarginato che tenta di rifarsi una vita come musicista di strada, aiutato da un vecchio amico, Scheitz e da una prostituta, Eva, che Stroszek ospita a casa sua. Il protettore di Eva devasta l'appartamento di Bruno per riprendere indietro la ragazza, che invece fugge negli Stati Uniti insieme a Stroszek e Scheitz. La nuova vita sembra portare un'effimera… leggi tutto
Rispetto ad altri film di Herzog, "Stroszek" mi ha lasciato un pò perplesso. Non è un film brutto, al contrario, ma dall'arrivo dei tre protagonisti negli Usa tutta le pellicola subisce un calo rispetto a quello che l'inizio aveva offerto. "Stroszek" è la ricerca della felicità di un "perdente" ed il suo fallimento, ma il tono del film scorre via in fretta, quasi con una certa (passatemi il… leggi tutto
Lascia poche speranze questo racconto di una vita disperata ed incapace di adeguarsi agli standard sociali; e se il finale è negativo, anche il personaggio di Stroszek non ispira alcuna simpatia. Troppi inserti musicali rovinano inoltre lo scorrerimento della storia, che non lascia nulla di fondamentale allo spettatore. Se ne può fare a meno. leggi tutto
“Eva, questo l’ho fatto io per darti un’idea di quello che è la mia vita. Questo rappresenta Bruno, la sua vita maledetta. Tutti quanti gli uomini mi hanno sempre chiuso la porta in faccia, tutti quanti, senza nessuna pietà! Ora sono in America. Doveva essere tutto più facile. Speravo una volta per tutte di trovare una sistemazione, di cominciare veramente…
in questa playlist vorrei raccogliere quei titoli che tanto mi sono piaciuti e tanto lavoro hanno dato ai miei affaticati neuroni.. così tanto che un pò intimorito non sono ancora riuscito a passare alla…
ispirato dalla canzone cantata dal personaggio di domergue nell'ultima fatica di tarantino ho voluto raccogliere in questa playlist i film in cui qualche personaggio arricchisce o rende memorabile una scena…
Ci sono certi film che sono legati ad una canzone non necessariamente perchè la canzone appare nel film, hanno un legame di parentela indiretto ma un motivo valido per associarle è palpabile.
La malinconica e triste storia di Stroszek è l'occasione per Herzog di darci il suo punto di vista sul sogno americano attraverso una lente tutta europea. Il protagonista Bruno S. ha molto in comune con il personaggio da lui interpretato avente le sue stesse iniziali: figlio indesiderato di una prostituta passò un'infanzia difficile fra povertà e bastonate tanto che il suo udito fu…
Il secondo capitolo dell'ideale trilogia che inizia con "L'enigma di Kaspar Hauser" e termina con "Woyczek" è l'unico ambientato nel nostro presente, come a indicare l'immortalità e l'eternità del male e della crudeltà umani. Forse non c'era bisogno di un'operazione del genere per dire solo questo, specie se guardiamo alla forza di Kaspar Hauser, spaventosamente attuale, ma il film ha un…
VOTO 8+ BORDERLINE La provincia americana è l'ennesimo buco nero in cui il Nuovo Cinema Tedesco decide di 'perdersi', in questo caso con alcuni dei suoi alfieri più rappresentativi. Così se Herzog trova nella trama un perfetto strumento espressivo per la sua poetica lo deve anche alla forza degli attori, Bruno e Mattes sono alla testa di un cast indimenticabile. L'incomunicabilità e la…
Prima escursione negli USA per il maestro tedesco e seconda e ultima collaborazione con il non attore Bruno S.(chleinstein): il risultato è una amara e sofferta parabola su un disperato che, da ex carcerato e musicista di strada in Germania, tenta la fortuna nel paese delle opportunità, insieme a una prostituta (Eva Mattes, l'unica attrice professionista del cast) che fugge dai suoi protettori…
Herzog è sicuramente tra i miei registi preferiti per stile, poetica, ricerca. L'indagine a tutto tondo sui limiti e confini dell'uomo lo porta spesso in territori inesplorati, interrogandosi e interrogandoci sul senso della vita e sul rapporto con l'ambiente, sovente crudele, spietato e prevaricatore. La spaccatura tra verosimiglianza e realtà, la concezione personalissima della verità, il…
Lunga e struggente parabola negativa in viaggio negli States ma dopo 45' gia' ci s'annoia assai e rimane solamente la sensibile profondita' della Storia in se' ma la visione e' alquanto stancante.voto.5.
Uscito di prigione, Bruno Stroszek è un emarginato che tenta di rifarsi una vita come musicista di strada, aiutato da un vecchio amico, Scheitz e da una prostituta, Eva, che Stroszek ospita a casa sua. Il protettore di Eva devasta l'appartamento di Bruno per riprendere indietro la ragazza, che invece fugge negli Stati Uniti insieme a Stroszek e Scheitz. La nuova vita sembra portare un'effimera…
Rispetto ad altri film di Herzog, "Stroszek" mi ha lasciato un pò perplesso. Non è un film brutto, al contrario, ma dall'arrivo dei tre protagonisti negli Usa tutta le pellicola subisce un calo rispetto a quello che l'inizio aveva offerto. "Stroszek" è la ricerca della felicità di un "perdente" ed il suo fallimento, ma il tono del film scorre via in fretta, quasi con una certa (passatemi il…
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Commenti (6) vedi tutti
Dolente parabola sull'emarginazione di un personaggio poetico,con Herzog che scava e distrugge la parabola della società capitalista...
commento di GIMON 82Tre outsider lasciano la Germania, che ha dato loro solo amarezze, per gli Stati Uniti dove scopriranno che “tutto il mondo è paese”. Scarno, prevedibile e un po'lento il film si mette all'altezza dei suoi personaggi e vale soprattutto per la presenza attraente e commovente di un autentico fuoricasta, Bruno S.
commento di michelUn'intelligente riflessione sui luoghi comuni del mito americano: poetica e struggente.
commento di Stefano LVoto 6. [12.02.2013]
commento di PPMinimalismo e mestizia in dosi cosmiche. Bisogna essere preparati.
commento di moviemanNarrativamente lineare, ma profondo esistenzialmente, il protagonista è un uomo qualunque che recita se stesso. Un film-capolavoro che testimonia la disperazione della condizione umana, girato da uno dei più grandi registi di tutti i tempi…
commento di Alfred De Sant