Regia di Anders Thomas Jensen vedi scheda film
Una donna muore in un incidente ferroviario; l'uomo che le aveva appena ceduto il posto a sedere, sopravvissuto per miracolo, decide di aiutare la figlia adolescente e il marito della defunta: è convinto infatti che quell'incidente sia in realtà un attentato e, con la complicità di un paio di amici tra cui un potentissimo hacker, vuole risalire ai colpevoli.
Quanta parte gioca il caso nelle nostre vite quotidiane e quanto senso ha interrogarsi sul caso? Sebbene si tratti di una componente essenziale delle nostre esistenze, pare inutile accanirsi su di esso, cercare di contenerlo o di descriverlo; e quanto più importa ad Anders Thomas Jensen in questo Riders of justice, il caso non è né buono, né cattivo: è il caso, punto e basta. È più facile vivere combattendo, credendosi in guerra contro qualcuno, come il soldato Markus o l'hacker Emmenthaler, o più sottilmente come i raffinati (al limite della follia) statistici Otto e Lennart; certo, è più facile darsi un nemico da sconfiggere come obiettivo – ma fin troppo spesso quel nemico è del tutto immaginario, esattamente come l'idea che abbiamo del caso. Jensen torna con il suo quinto film a cinque anni di distanza da Men & chicken (2015) e con una morale 'delle sue': impressionante, pregna di filosofia nordica e ben espressa tramite un congegno narrativo dalla solidità e dall'efficacia rimarchevoli. Una sola pecca, ma gigantesca, va rilevata: la totale mancanza delle forze dell'ordine nel corso della storia, incluso specialmente il finale, quando oramai la vicenda criminosa è stata scoperchiata e, si suppone, indagata a fondo; i protagonisti la fanno franca perché in fin dei conti Riders of justice è una commedia? Spiegazione che non spiega, un po' banale e poco adatta al cinema di questo sofisticato regista e sceneggiatore che della preziosa cura del dettaglio ha sempre saputo fare il suo fiore all'occhiello; in ogni caso una particolare nota di merito va alla formazione del cast, che adatta a perfezione personaggi e interpreti: il bruto mascolino viene affidato a Mads Mikkelsen, l'irascibile nerd a Nicolas Bro, i due poveri cristi a Nikolaj Lie Kaas e Lars Brygmann, con ruoli importanti anche per Andrea Heick Gadeberg, Albert Rudbeck Lindhart e Gustav Lindh. 6,5/10.
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