Regia di Gregor Schnitzler vedi scheda film
...il Bauhaus così innovativo e geniale sommerso dalla marea nera del nazismo...
Siamo negli anni ’20 e Lotte è una bella ragazza che lavora nel laboratorio del padre che è un affermato ebanista. A lei piace lavorare il legno e pensare a oggetti e mobili di legno originali e funzionali.
Per caso incontra un gruppo di studenti della scuola di Bauhaus, giocano e si rincorrono nudi in un piccolo fiume non lontano da casa sua. Lei prova un’immediata attrazione per questi sudenti così poco convenzionali e conosce uno strudente che la invita a vedere la scuola dove studiano.
Il giorno dopo un gruppo di studenti viene aggredito per strada dalle SA. I nazisti odiavano il Bauhaus che consideravano degenerato in tutte le sue manifestazioni. Coinvolta nel tafferuglo viene messa in salvo da uno studente che la porta a vedere la scuola del Bauhaus. Sarà la svolta nella vira di Lotte, conosce l’uomo della sua vita e la strada artistica/professionel che percorrerà. Ovviamente il padre, quando apprende la decisione della figlia, la caccia di casa. Ma l’ambiente del Bauhaus nonostante sia cosi anticonformista e aperto ad ogni contributo è dominato da una mentalità misogina. Le donne sono ammesse ma non possono frequentare tutti i corsi e meno che mai la falegnameria a cui aspira Lotte. Ci vorrà un grande impegno ma alla fine Gropius, il fondatore e maestro del Bauhaus, non solo l’ammettera alla scuola ma le farà frequentare il laboratorio di falegnameria.
Lotte si sposa con il ragazo che ha conosciuto il primo giorno, inizia a disegnare e realizzare piccoli oggetti colorati che si possono collorare insieme come una specie di Lego e una cameretta per bambini che riscuote un grandissimo successo. Partecipa ad un progetto di architettura del Bauhaus e diventerà anche progettista di una villa che è il suo primo lavoro. Lo stesso Gropius che a sua insaputa aveva realizzato un progetto per lo stesso committente ricnoscerà che quello di Lotte è migliore. Arriva un bambino, si trasferisce con la famiglia a Dassau dove viene realizzata l’università, Su tutta la storia incombe la minaccia e le odiose rappresaglie delle SA che attaccano gli studenti, cacciano gli ebrei. Alla fine con l’avvento di Hitler nel 1933 la scuola di Dassau sarà chiusa e gli insegnanti avranno un destino diverso, molti fuggiranno all’estero dove realizzeranno le loro opere, altri finirono nelle persecuzioni razziale e di altre si persero le tracce.
E’ un buon film che rende bene l’epoca in cui questa concezione unitaria di arte/arredamento/oggettistica/design/architettura, così anticonvenzionale e completamente ripensata fuori da ogni schemi della tradizione, si affermò- Era dopo la tragedia della prima guerra mondiale e fu un periodo che durò poco sommerso dalla marea nera del nazismo.
film visto, con sottotitoli,
nella rassegna del Goethe Institut di Palermo
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