Trama
In seguito alla morte del figlio, lo sceriffo in pensione George Blackledge e la moglie Margaret lasciano il ranch nel Montana per salvare il giovane nipote dalle grinfie di una pericolosa famiglia, guidata dalla matriarca Blanche Weboy. Quando scoprono che i Weboy non hanno alcuna intenzione di mollare la presa, George e Margaret non avranno altra scelta che combattere per la loro famiglia.
Approfondimento
UNO DI NOI: UN VIAGGIO TRA SPERANZA E TRAGEDIA
Diretto e sceneggiato da Thomas Bezucha, Uno di noi racconta una storia che, ambientata nel 1963 nel West americano, esplora temi come i legami di famiglia, il potere dell'amore e la necessità del sacrificio. George Blackledge, uno sceriffo in pensione, vive in un ranch nel Montana con la moglie Margaret, il figlio James, la nuora Lorna e il nipotino Jimmy. La loro casa è umile ma felice fino a quando una luminosa mattina d'autunno incombe una tragedia impensabile: James muore cadendo da cavallo. Tre anni dopo, la vedova Lorna sposa con Donnie Weboy, un giovane con forti legami con la sua famiglia che vive nel North Dakota. I peggiori sospetti di Margaret su un lato oscuro e violento di Donnie diventano conferma quando nel corso di una visita in città vede il giovane colpire sia Lorna sia suo nipote. Per tale ragione, è profondamente allarmata quando Lornia, Donnie e Jimmy lasciano la città senza salutare nessuno. Da quel momento, Margaret decide di rintracciare la coppia e di portare il nipote a vivere con lei e George. Incapace di far desistere la testarda moglie dal proposito, George accetta con riluttanza di accompagnarla nel suo viaggio. Tuttavia, i Weboy, violenti e guidati dall'intransigente matriarca Blanche, non permetteranno facilmente ai Blackledge di riavere indietro coloro che amano: a George e Margaret non rimarrà allora altra scelta se non quella di combattere per la loro famiglia, incuranti del costo che comporterà.
Con la direzione della fotografia di Guy Godfree, le scenografie di Trevor Smith, i costumi di Carol Case e le musiche di Michael Giacchino, Uno di noi è l'adattamento dell'omonimo romanzo dello scrittore Larry Watson, pubblicato nel 2013. "Quello che mi ha colpito del romanzo", ha affermato il regista, "è stato il desiderio di recuperare il nipote da parte dei nonni. I racconti con al centro la famiglia mi piacciono da sempre. Trasferire la storia sul grande schermo per me significava in primo luogo soffermarsi sul matrimonio di Margaret e George e sulla forza che li spinge a mettere da parte il dolore per cercare di riunire quel che resta della loro famiglia un tempo felice. Per quanto spaventoso, orribile, tragico e violento sia il film che ne è venuto fuori, ciò che nessuno può ignorare è come ci sia un legame vero, forte e amorevole tra i Blackledge, sebbene siano sposati oramai da decenni".
"Rendere cinematografica la storia non è stato semplice", ha proseguito Bezucha. "La storia è ambientata nel paesaggio ampio e aperto del West americano, segnato da grande quiete e silenzi. I personaggi scelgono le loro parole con attenzione, rivelando poco, e lasciano molte cose inespresse: le poche cose che dicono assumono di conseguenza un grande peso. Ho scelto inoltre di cambiare il periodo in cui i fatti avvengono, spostando gli eventi nei primi anni Sessanta piuttosto che lasciarli nel 1951, anno scelto da Watson. Secondo me, il 1963 rappresenta una sorta di bivio fondamentale per la cultura americana: è stato l'anno dell'omicidio Kennedy e del mito di Camelot, un prima e dopo fondamentali per gli Stati Uniti".
Ha infine concluso: "Uno di noi rientra nella tradizione di quei film con cui sono cresciuto negli anni Settanta e Ottanta. penso a Gente comune o Kramer contro Kramer, opere che parlano di relazioni, famiglie e coppie. I personaggi di George e Margaret sono indivisibili, non possono essere presi in considerazione in maniera separata. Sono sposati da così tanto tempo da essere un tutt'uno. Seppur non creda alla possibilità di riavere il nipote indietro, George accetta di accompagnare Margaret nel viaggio per darle l'opportunità di salutare il nipote e accettare definitivamente la perdita del figlio. Per lui, è un modo per riavvicinarsi alla moglie, profondamente trasformata dal dolore".
Il cast
A dirigere Uno di noi è Thomas Bezucha, regista, sceneggiatore e produttore statunitense. Nato in Massachusetts nel 1964, Bezucha si è laureato in Moda alla Parsons School of Design e ha lavorato per le maison Polo Ralph Lauren e Coach prima di sentire il richiamo del cinema e debuttare come regista nel 2000… Vedi tutto
Trailer
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Commenti (11) vedi tutti
Non è male, Kevin Costner e Diane Lane fanno il loro, eppure... non mi ha convinto del tutto (script, regia...). 3*
commento di Karl78Uno di Noi, un bel film con ottini attori protagonisti, una lotta di una famiglia esemplare contro una famiglia prepotente, disonesta e criminale. Il sacrificio di un nonno per riavere il suo nipote
commento di poeta9491 1difficile dire se infastidisce di più l'apoteosi dell'amore coniugale o l'amor di nonna: entrambi ben rappresentati dall'insopportabile protagonista e dal suo personaggio. Sorvoliamo sulla storia e finale. Kevin, perchè ti sei fatto coinvolgere in questa cavolata?
commento di gherritLungo, brutto e noioso. La storia è quella di tanti altri western, forzata fin quasi a diventare caricaturale.
commento di OssMix di vari generi, atmosfere da western crepuscolare, bella prova attoriale
leggi la recensione completa di Furetto60Un buon dramma dai ritmi lenti....eccetto il finale....forse rimane incomprensibile l'insistenza a riavere il nipotino...visti i risultati finali complessivi...vabbe' e' un film!!!
commento di ezioGli americani si suddividono in psicopatici buoni e psicopatici cattivi e dalla loro contrapposizione i cineasti ne approfittano per creare drammoni come questo dove Bezucha usa una sempre bellissima Diane Lane e lo specialista in western (con cavalli e senza) Costner per ottenere un film dai risultati un po' altalenanti ma comunque assai godibile
commento di bombo1Un bel racconto, magistralmente interpretato da Costner e Lane che rendono questo film imperdibile. Poco caratterizzati i "cattivi" e le loro motivazioni.. ma resta un ottimo film.
commento di Aiace68Piccola, straordinaria perla autoriale mal distribuita in Italia. Sorretta dalla prova sofferta e titanica del grande Costner e illuminata dalla presenza radiosa di una ritrovata, bravissima Diane Lane. Dopo Man of Steel, la coppia Costner/Lane fa faville e commuove.
leggi la recensione completa di 79DetectiveNoirMontaggio con qualche scena inutile e l'incomprensibile l'ingenuità dell'ex sceriffo rovinano un buon film.
commento di gruvierazIl nonno, uno che le ha vissute tante ma non per questo non si predispone all'ennesima lotta, dice alla moglie "la vita è una lista di cose perdute"... Battute di questo tipo tra il machismo becero e l'esistenziale più raffinato danno un no so che di ritmo. Ma se la vita è una lista di cose perse, almeno non si perda la lista... 6
commento di logos