Regia di Peter Fonda vedi scheda film
Un po' commedia sentimentale e un po' western moderno, con rimandi, data l'accoppiata di protagonisti, a "Paper Moon - Luna di carta" di Bogdanovich. La seconda regia di Peter Fonda - che aveva fatto meglio col precedente "Il ritorno di Harry Collings" del 1971 - è un filmetto simpatico ma modesto, colpa di una sceneggiatura svagata e priva di mordente che privilegia un macchiettismo da cartone animato. Una pellicola che tenta, soprattutto, di sfruttare il successo di una giovanissima Brooke Shields, ottenuto l'anno precedente con lo scandaloso "Pretty Baby" di Louis Malle, pronta a diventare un sex symbol adolescenziale col successivo "Laguna blu". Qui, al contrario, non c'è proprio nulla di piccante, anzi l'apparizione del fantasma di un apache fra gli incantevoli scenari naturali del Grand Canyon non fa altro che ribadire la dimensione da cartoon. Ciò nonostante, il film merita di essere visto perché per la prima e unica volta mostra l'incontro sullo schermo fra i due Fonda, padre e figlio, anche se quella del grande Henry - truccato in modo da renderlo quasi irriconoscibile nei panni di un vecchio cercatore d'oro - è solo una fugace apparizione. Peccato.
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