Regia di Jan Komasa vedi scheda film
Espulso dalla facoltà di giurisprudenza per aver copiato, Tomek trova lavoro presso una spregiudicata agenzia pubblicitaria. Qui si occupa di demolire la popolarità di personaggi e aziende, fino a essere incaricato di affossare la campagna elettorale del candidato sindaco democratico di Varsavia. A quella lavorativa, Tomek aggiunge anche la soddisfazione personale, poiché tra i principali sostenitori del politico c’è il padre della ragazza che da sempre lo rifiuta.
Dopo aver conquistato le platee internazionali con Corpus Christi (2019), la sua opera terza in lungometraggio a soggetto, Jan Komasa ritorna a stretto giro di posta con questo The hater, un altro film complicato, moderno, nel quale bene e male si fondono e confondono. Indubbiamente il fatto che la sceneggiatura di entrambe le pellicole è firmata da Mateusz Pacewicz non è una coincidenza. Komasa è bravo, se non eccellente, nel creare un’atmosfera da noir spionistico attorno alle vicende – neppure troppo originali, di per sé – di un ragazzo ossessionato dal successo che scarica la sua frustrazione sul web, nel mondo virtuale; Tomek è vittima e carnefice, astuzia e follia, calcolatore chirurgico e giocatore d’azzardo, e il finale (la cosa indubbiamente meglio riuscita di tutta la trama) che ribalta completamente la prospettiva di Taxi driver per ottenerne il medesimo risultato – l’antieroe che diventa eroe – dimostra inconfutabilmente quanto (anche) nell’era di internet sia banale il male. The hater sarebbe un gran film, retto da un protagonista (Maciej Musialowski) magari non troppo appariscente, ma convincente al punto giusto, con una trama sufficientemente profonda e densa di avvenimenti, se non fosse per una serie di imperdonabili pecche logiche: ad esempio, l’indaffaratissimo e richiestissimo candidato sindaco di Varsavia che si concede una serata téte à téte col primo sconosciuto che passa di lì; un pericoloso fascista con precedenti per detenzione di esplosivi illegali si fa cacciare da un comizio e nessuno si preoccupa di lui; e anche sulla maniera repentina in cui Gabi cambia idea su Tomek ci sarebbe da ridire. 5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta