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Mandibules - Due uomini e una mosca

Regia di Quentin Dupieux vedi scheda film

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La recensione su Mandibules - Due uomini e una mosca

di mm40
7 stelle

Due amici, fannulloni poco di buono, rubano un'auto. Nel portabagagli trovano una mosca gigante e si mettono in testa di addestrarla. Ma l'auto finisce la benzina e i due sono costretti a chiedere un passaggio a una ragazza che, per uno strano equivoco, li invita a passare il weekend nella sua villa, in compagnia dei suoi amici. I due accettano, portando di nascosto con loro il moscone.



L'ennesima follia di Quentin Dupieux: autore di un cinema surreale e sfrenato (dal punto di vista della logica, delle idee, delle invenzioni), cineasta sui generis meglio noto a una parte del pubblico come produttore di musica techno (Mr. Oizo il suo pseudonimo), questa volta l'artista francese torna sul grande schermo con una storia a basso budget, presumibilmente realizzata in maniera abbastanza rapida, che punta tutto sull'assurdo – e questa non è certo una novità per lui – e su un solo effetto speciale: un'adorabile mosca gigante, intelligente e affettuosa come un cagnolone. La sceneggiatura di Mandibules (dello stesso Dupieux, anche montatore e direttore della fotografia) è un congegno eccezionale che trascina continuamente lo spettatore al di fuori del senso della storia, costruendo una spirale di avvenimenti che sfiorano appena la verosimiglianza e disponendo sulla scena un manipolo di personaggi iperreali, squinternati sempliciotti ai quali è impossibile resistere. Pecche attribuibili all'opera: l'assurdo fine a sé stesso può risultare indigesto a parte del pubblico (e fin qui sono gusti), la (volontariamente) sgraziata tenuta narrativa (anche questo può piacere o meno, ma la storia si blocca quasi subito, diventa un'altra e poi un'altra ancora e infine riprende da dove ormai il pubblico si era dimenticato, liquidando la faccenda in maniera perfino sbrigativa) e un finale che forse poteva essere meglio elaborato, ma comunque leggero ed effettivamente inatteso. Gregoire Ludig, David Marsais, India Hair e Romeo Elvis sono buonissimi interpreti, ma Adele Exarchopoulos – in un ruolo oggettivamente complicato – è straordinaria. 7/10.

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