Regia di Quentin Dupieux vedi scheda film
Vettovaglie di cittadinanza.
Le mosche (ed anche i giga/mega-muscidi, così come - esempio a caso, eh - gli pneumatici) non hanno mandibole se non rudimentali ed atrofizzate in favore di labrum e labium (e George Langelaan, Kurt Neumann e soprattutto David Cronenberg ricordano allo spettatore non entomologo che il loro apparato boccale non è masticatorio, ma proboscidato lambente-succhiante), però i vecchi riccastri sdentati tamarri sì, ovvero: quando i non luoghi ballardiani della Costa Azzurra di “Marie Baie des Anges” di Manuel Pradal incontrano “Dumb and Dumber” e “P’tit Quinquin” (e al contempo a metà strada fra i due "estremi" stanno, perché no, "Cristian e Palletta Contro Tutti") venendo percorsi da Grégoire Ludig (un po’ Drugo…) e (…un po’ no) David Marsais (il duo comico francese PalmaShow), ecco che...
Mandibules - Due uomini e una mosca (2020): Grégoire Ludig, David Marsais
...nasce “Mandibules”, uno dei capolavori di Quentin Dupieux e una delle sue opere più… “coerenti” (senz’altro più del precedente “le Daim” con Jean Dejardin, altrettant’ottimo, ma - ebbene sì - più folle di questo che, al confronto, appare come un esempio postmoderno (non massimalista) di cinéma vérité: “Mandibules” : “le Daim” = “Rubber” : “Wrong”, con “Au Poste” e “Steak” da una parte e “Réalité” e “NonFilm” ai capi opposti fra normalità e surrealismo strutturale, e “Wrong Cops” nel mezzo, in attesa di “Incroyable Mais Vrai”), in cui il McGuffin pulpfictionesco ch’emana dorato bagliore però, al contrario che in Tarantino, viene mostrato e… incamerato.
E finalmente - !!! - dopo “la Via d’Adèle - Chapitres 1 et 2” ecco un altro magnifico ruolo (benché ben più piccolo) per Adèle Exarchopoulos.
Mandibules - Due uomini e una mosca (2020): Adèle Exarchopoulos
Mentre chiudono il buon cast India Hair, Coralie Russier, Roméo Elvis, Bruno Lochet, etc...
Grandiosi gli effetti speciali - tanto quelli “artigianali”, di CLSFX Atelier 69, quanto quelli digitali, di Machine Molle - ed il loro utilizzo: la resa iperrealista (i movimenti dell’insetto in azione sul proprio corpo e quelli che compie interagendo con l’ambiente circostante sono da documentario naturalistico) è massima.
Se la sceneggiatura, la fotografia e il montaggio sono opera come al solito dello stesso Quentin Dupieux, le musiche invece - in perfetta sintonia col racconto - non sono a cura di Mr. Oizo, ma bensì dei Metronomy.
Dei due colpi di scena al termine del film, un sotto- e un contro-finale, entrambi gestiti alla perfezione, il primo è un filo meno ovvio, mentre il secondo è costruito per accadere, e - sebbene potrebbe pure non farlo, ecco che - avviene: la MdP infatti compone lo spazio per favorire l'ingenerarsi dell’azione in divenire all’interno del quadro (pre)disponendo gli elementi in gioco dimodoché… "Taureau!"
Un’ora e un quarto di pura “bellezza” ben poco delirante: idioti, dementi, folli, tonti, cretini, squilibrati, deficienti, fusi, tarati, mentecatti? Certo (e però c’hanno anche dei difetti, eh), ma - pur se il decalogo precedente non esclude l’affermazione successiva - per me rientrano paurosamente nella media, performandola e definendola. E non mi sto riferendo solo ai due protagonisti...
* * * * (¼) - 8.25
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Questo lo devo vedere. A Venezia era il film più chiacchierato. Immagino sia stato il più folle. Buon weekend!
Scorrendo la lista dei film in Concorso, fuori concorso e in Orizzonti & C. dell'anno scorso al lido, non fatico a crederlo: sempre meglio che mettersi a discutere su "i Predatori" di Castellitto Junior...
(Tra i miei preferiti dell'edizione 77 ci sono Dante, Fastvold e - anche se senza sottotitoli è stata dura - Wiseman: qui c'è poco da discutere: c'è da apprezzare e basta.)
Buon WE di Primo Maggio anche a te.
A proposito di "follia" sempre in ambito Venezia 2020, non ho ancora visto "Samp" di Rezza & Mastrella... :)
Non l'ho visto nemmeno io "Samp". Dante e Fastvold li ho apprezzati molto. Di "Mandibules" se ne parlava molto perché alle persone piace ridere (con intelligenza). Ricordo la gente che commentando il film rideva. Magari rideva per dire che era una ca..ta. Ecco. Fenomeno da studiare per registi e scrittori in erba. Alla gente piace ridere e prendersi poco sul serio. Vedremo se l'anno prossimo i drammoni diminuiranno...
Per quanto mi riguarda non ho mai riso "sonoramente" assistendo a Mandibules (stessa cosa per il Dumont di Quinquin/Coincoin), ma il divertimento è stato di alto livello, costante, intelligentemente stupido e a tratti sorprendente (gli effetti speciali artificiali, e quelli naturali rappresentati da Exarchopoulos).
Toh guarda! Nella notifica che mi è appena arrivata del tuo messaggio il film ha cambiato nome "Mandibules - due uomini e una mosca". Breve ricerca: Il film esce il 16 giugno. Vuoi vedere che ho qualche chance di vederlo al cinema? ;-)
Ho paura (davvero, seriamente) di cosa potrebbero combinare col doppiaggio... Cerca se possibile una proiezione subbata.
Da non perdere anche Allen (Rifkin's Festival) e Fennell (Promising Young Woman): le uscite non le sto seguendo "assiduamente", le prenderò un po' come verranno :)
geniale....semplicemente geniale,come il suo regista non nuovo a film un po'....strani.La vera sorpresa ??....per me la Exarchopoulos.......niente tette o nudi ma una recitazione consona a questo tipo di film surreale.
C'è un tempo per le poppe e un tempo per le coppe (e possono coincidere).
A causa di un mio bias nei confronti del cinema francese medio (c'è già quello italiano, non vedo perché debba provare a farmi del male superando le Alpi), di Exarchopoulos - a parte "la Vie d'Adèle" e la fugace apparizione nel prologo di https://www.filmtv.it/film/56957/i-used-to-be-darker/ - mi sembra d'aver visto ben poco d'altro, ma la stoffa è innegabile e si manifesta: quando vuole e se le si dà una possibilità.
Certamente
Inevitabile (Cit., RiP).
https://youtu.be/MObMShKX_cU
...sei terribile....non te ne scappa una....
(Però fa male trattenerle.)
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