Regia di Quentin Dupieux vedi scheda film
77ma Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2020) – Fuori Concorso
Lo scombinato idiot Manu (Grégoire Ludig), con una vaga rassomiglianza a Drugo Lebowski, dorme in sacco-a-pelo in una spiaggia del Sud della Francia quando viene reclutato per un sospetto, ma redditizio incarico: consegnare ad un ignoto personaggio una valigetta dal misterioso contenuto, da trasportare rigorosamente nel portabagagli di un'auto, ricevendo alla consegna 500 euro. Sprovvisto di veicolo, riesce a rubare una vettura parcheggiata e decide di coinvolgere lo storico compare Jean- Gab (David Marsais), altro soggetto di dubbia intelligenza. L'impresa che dovrebbe arricchirli è però messa in discussione quando scoprono con sgomento, aprendo il portabagagli, che proprio nel posto dove dovrebbero posizionare la valigetta giace un'enorme mosca. E' l'inizio di una rocambolesca quanto assurda avventura, in cui i due amici decidono di addestrare il gigantesco insetto per inviarlo ad compiere furti e che li porterà, in seguito ad uno scambio di identità, in una villa con piscina dove subiranno le ire di una urlante ragazza cerebralmente danneggiata da un incidente (Adéle Exarchopoulos).
Il regista e sceneggiatore Quentin Dupieux confeziona con inventiva spumeggiante un conciso e simpaticissimo buddy movie di 77 minuti, piccola ed esilarante variazione sul tema dell'umorismo dell'assurdo.
Se la trama potrebbe far pensare ad una citazione di Cronenberg, la realizzazione è tutta virata sulla farsa surreale, con la mosca, battezzata Dominique da Jean-Gab che si è incaricato del suo addestramento, che russa fastidiosamente durante il sonno e si nutre di cagnetti nei momenti meno opportuni.
Il gusto per il non sense e lesituazioni ben oltre il limite dell'assurdo, e soprattutto il suo non prendersi affatto sul serio e continuare a giocare fino all'ultima scena costituiscono le carte vincenti di una commedia che ti cattura - anche tuo malgrado - nel suo stralunato e folle umorismo, disseminata com'è di dettagli che non possono non strapparti una risata, come la biciclettina a forma di unicorno o la dentiera sbrilluccicante.
Un buddy movie, dicevo, sull'amicizia di due disadattati del tipo che “Dio li fa e poi li accoppia”, a far danni on the road nel Sud della Francia, dove a farci ridere sono soprattutto le gag tra i protagonisti, affiatati componenti di un duo comico ben avviato in Francia: la loro mimica esilarante, i battibecchi su questioni assurde, i loro progetti demenziali di arricchimento destinati al fallimento ma pure ad un'inaspettata riuscita, il ridicolo gesto di intesa “Taureau” utilizzato per esprimere qualsiasi emozione positiva, il cui sfuggente e multiforme significato cercano inutilmente di spiegare agli ospiti della villa.
La Exarchopoulos è veramente brava nel rendere spassoso un ruolo da seccante portatrice di handicap, politicamente scorretto ma mai offensivo, facendo un bel lavoro sulla voce (a tutto volume) del suo personaggio.
Molto ben fatto anche l'”effetto speciale” della mega-mosca, ripresa pure in volo, specialmente per un film che immagino non abbia avuto a disposizione un notevole budget.
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