Trama
In una periferia di provincia, tre vicini sono sopraffatti dalle nuove tecnologie e dai social media: Marie, che potrebbe perdere il rispetto del figlio a causa di un video porno di cui è protagonista; la figlia di Bertrand, che è vittima di cyberbullismo; e Christine, che non vede mai decollare il suo punteggio su Uber. Con l'aiuto di piccoli imbroglioni e di un vero hacker, decideranno di combattere contro i potenti mulini della contemporaneità, ovvero le grandi aziende tecnologiche. La loro sembra una battaglia persa sin dall'inizio ma il destino è imprevedibile come sempre.
Approfondimento
ID - IMPREVISTI DIGITALI: I DANNI DELL'ERA DIGITALE
Diretto e sceneggiato da Benoît Delépine e Gustave Kervern, ID - Imprevisti digitali racconta come, in un sobborgo di provincia, tre vicini siano costretti a venire a fatti con le conseguenze generate dal nuovo mondo dei social media. Marie, che vive con l'assegno di mantenimento del marito, ha paura di perdere il rispetto di suo figlio a causa di un sex tape sfuggito al suo controllo. Bertrand, invece, non riesce a resistere alle sirene della pubblicità e lotta per proteggere la figlia, vittima di bullismo online. Christine, dopo aver perso tutto a causa dalla sua dipendenza dalle serie tv, si chiede come mai non cresca la sua reputazione come autista Uber. Combattenti solitari, i tre non saranno in grado di trovare una soluzione ai loro problemi da soli fino a quando non decideranno di unire le loro forze per dichiarare guerra ai colossi della tecnologia.
Con la direzione della fotografia di Hugues Poulain, le scenografie di Madphil e i costumi di Agnès Noden, ID - Imprevisti digitali con toni tragicomici propone una fotografia della realtà del XXI secolo: senza qualcuno di fisico che imponga la propria volontà, sottolinea come sempre più spesso le nostre esistenze e le nostre identità siano controllate dai dati digitali impossibili da domare. Hanno spiegato i due registi in occasione della partecipazione in concorso al Festival di Berlino 2020: "Siamo oramai al decimo film insieme e anche questo lavoro, come i precedenti, trae ispirazione dalla vita di tutti i giorni. Viviamo nell'epoca della globalizzazione incontrollata e in tale contesto l'uomo appare come il dodo dell'intelligenza ufficiale. Al pari del grande uccello delle Mauritius estinto a causa dell'attività umana, l'uomo crede di essere il re del mondo e di potersi difendere da qualsiasi predatore. Ha sottovalutato però gli effetti dell'intelligenza artificiale che, molto più potente di lui, ha cominciato a modificare il modo in cui viviamo, lasciando profondi segni. Possiamo già intuire che finirà male: basti pensare a quante volte, nei servizi clienti, al posto di un essere umano che risponde al telefono ci ritroviamo un operatore digitale che ci dà le indicazioni su cosa fare: è assurdo come anche per le cose più elementari occorra un pomeriggio intero per seguire istruzioni che ti fanno sentire un disadattato ed è assurdo come ciò porti a un aumento esponenziale della disoccupazione! Il nostro mondo è diventato un manicomio all'aria aperta, dove per tutto serve una password da proteggere gelosamente per evitare invasioni nella nostra privacy".
"Il movimento dei gilet gialli - hanno continuato i due - è nato poco prima delle riprese del film. Con la nostra storia, condivide la lotta contro l'isolamento sociale e la digitalizzazione dei servizi pubblici. Per evitare l'accusa di cavalcare l'onda, abbiamo rimesso mano alla sceneggiatura e da un solo protagonista siamo passati a tre, concentrandoci su problemi che, seppur diversi, sono simili sotto molti aspetti. Abbiamo tenuto a mostrare come le divisioni sociali, economiche e digitali siano connesse. I nostri protagonisti sono tre individui che, pur vivendo uno vicino all'altro, si ignorano fino a quando non realizzano di essere vittime di un sistema che ha nell'alienazione la sua massima aspirazione".
Il cast
A dirigere ID - Imprevisti digitali sono Benoît Delépine e Gustave Kervern, registi e sceneggiatori francesi. Nato nel 1958 ad Aisne, Delépine ha studiato giornalismo prima di entrare a far parte di Canal+ sul finire degli anni Ottanta. Per la pay tv, appena lanciata sul mercato, è stato autore per otto anni di… Vedi tutto
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- Premio speciale 70a edizione al Festival di Berlino 2020
Commenti (2) vedi tutti
Una mezza boiata,situazioni paradossali da commedia grottesca...poi mi spiegate come abbia fatto a vincere un premio a Berlino...boh!!
commento di eziol'intento è lodevole e i temi affrontati sono assolutamente condivisibili...in più, Delépine e Kervern sono simpatici. però le gag, o la maggior parte di esse, sono troppo telefonate - quasi un paradosso per un film che se la prende con i cellulari - e il piuttosto ritmo blando. peccato.
commento di giovenosta