Regia di Sean Penn vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 74 - CONCORSO Ispirato ad una storia vera che la giornalista Jennifer Vogel ha vissuto in prima persona, Flag day ci racconta, a partire da inizio anno '90 e poi retrocedendo nell'infanzia della giovane, dell'attaccamento e dell'ammirazione di una bimba verso il suo brillante padre, che col tempo si trasformano in un opposto sentimento di imbarazzo e di distacco, non appena la ragazza, ormai cresciuta, viene resa edotta dei comportamenti sempre più da fuorilegge di un genitore impulsivo quanto incapace di prendersi delle vere responsabilità senza ricorrere a compromessi illegali.
Narrati tramite la voce narrante della protagonista, Flag day, sceneggiato senza troppa verve dal celebre Jez Butterworth, è filmato da un padre innamorato che è lo stesso Sean Penn nei confronti di una protagonista che si rivela essere, di fatto con una certa coerenza pratica, la sua bellissima figlia Dylan, anche quando costretta ad indossare parrucche improbabili.
Ma lo sguardo trasognato del papà si trasforma presto in una tecnica di ripresa forzata, tutta primi piani fastidiosi e spesso ingiustificati, che risulta enfatica e poco amalgamata ad una narrazione scomposta, confusa e sempre a rischio di sbandare nel melò retorico e consolatorio.
Certo migliore (del resto ci voleva davvero poco!) della sua ultima fatica da regista, quel disastroso e retorico "Il tuo ultimo sguardo", massacrato coerentemente proprio a Cannes cinque anni orsono, Flag day si rivela tuttavia, purtroppo, un altro passo falso di una carriera da regista ed autore che fino a poco prima di questi due titoli, si era rivelata davvero encomiabile e senza macchia, a completare una carriera di interprete davvero unica.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta