Un rampante architetto sposato a una fedifraga donna in carriera eredita dalla zia un bagno turco in quel di Istanbul. Parte un po' scocciato da Roma con l'intenzione di vendere in fretta tutta la baracca. Ma la famiglia turca che custodisce l'hamam e una particolare storia d'amore, gli faranno cambiare idea.
Note
Interessante esordio del turco, ma italiano d'adozione, Ferzan Ozpetek. Il soggetto non ha moltissimo di nuovo, tuttavia il regista restituisce l'atmosfera avvolgente del percorso esotico col suo misto di seduzione e violenza. Putroppo non eccelsa la prova degli attori principali.
Il primo Ozpetek. Lo stile c'è ma non è sicuramente il suo miglior film. Però siamo nel 1996 e gli argomenti trattati sono ancora di grande attualità. Un po' scarsi i dialoghi, tanto "turco" incomprensibile, il finale non chiarissimo e un po' frettoloso.
Ozpetek agli inizi carriera e ai minimi della (mia) parabola dei punti di forza dei suoi circa 15 film - storie d'amore impossibili, belle immagini e belle musiche - e che vede all'altro minimo l'ultimo Nuovo Olimpo (magari per colpa della distratta produzione netflix?) e ai massimi l'anche divertente Allacciate le cinture.
Esordio capace di evocare con discreta suggestione le sensazioni della maturazione del protagonista, la sua evoluzione tramite la scoperta delle lettere di una zia, la cultura e l'atmosfera della Turchia, la nuova sfera affettiva. 7
Non male…a volte poetico, anche se ogni tanto l'attenzione cala. Ma è evidente il talento di Opzetek nonostante gli attori piuttosto scarsini…il finale mi è sembrato un pò sbrigativo, e poi, secondo me, il lieto fine ci sarebbe stato benissimo!
Analizza un aspetto importante nella vita… la ricerca di se stessi e dei propri desideri intimi. Il bagno turco, chiuso alle donne, è l'intimità dell'uomo…
VOTO : 6 Pellicola interessante per la cultura che ci presenta, ma troppo breve e sbrigativa nel concludere la storia proprio mentre sta diventando interessante.Il finale è toccante il resto è solo preparazione.
La cultura italiana a confronto con quella turca, complementari ma non certo avversarie. Turchia ed Italia come la prima e la seconda madre del regista Ozpetek, che al nostro paese dedica la sua opera d'esordio. Il film è valido, almeno a tratti, soprattutto perché rifiuta di avvalorare ancora una volta gli stereotipi dell'italiano in soggiorno all'estero, anche se fatica a reggere l'ora e… leggi tutto
Esordio soprendente, per questo regista,c he non viene dal niente, anche se certa critica ce ne ha messo a digerire. Ha un gusto cinematogafico che si affida a grandi radici, ma che poi rivolge in maniera personale ed in fondo è questo che volgia da un regista, che sappia cresce e personalizzarsi dopo un percorso ben preciso.
Qui si affronta un argomento interessante e spinoso, con un'aria … leggi tutto
E' del 1996 l'opera prima di Ferzan Ozpetek, regista turco naturalizzato italiano che mostra fin dal suo esordio quanto la sua italianità non si limiti alla cittadinanza acquisita ma all'aver fatto suoi, tra l'altro, anche i pregi ed i difetti del nostro fare cinema.
Basato su un buon soggetto originale del regista stesso, il film racconta una storia che ruota attorno ad un vecchio… leggi tutto
E' del 1996 l'opera prima di Ferzan Ozpetek, regista turco naturalizzato italiano che mostra fin dal suo esordio quanto la sua italianità non si limiti alla cittadinanza acquisita ma all'aver fatto suoi, tra l'altro, anche i pregi ed i difetti del nostro fare cinema.
Basato su un buon soggetto originale del regista stesso, il film racconta una storia che ruota attorno ad un vecchio…
Esordio alla regia di Ferzan Ozpetek, uno dei registi più noiosi che siano mai esistiti.
E in quale modo poteva esordire se non con un film che annoia da far venire il latte scaduto alle ginocchia? In nessun altro.
Dunque film pacco che risulta pesante quanto una palla di cannone sulla nuca.
Le suggestive ambientazioni di una malinconica Istanbul e l'ottima fotografia di Pasquale Mari…
Francesco (Alessandro Gassman) è un architetto perso nei meandri del suo lavoro e del difficile rapporto con la moglie Marta (Francesca D'Aloja) quando scopre che una zia - scappata ad Istanbul tempo prima - gli ha lasciato in eredità un Hamam. Recatosi nella città sul Bosforo per vendere il tutto e intascarsi i soldi, Francesco decide invece di ristrutturare l'hamam…
L'architetto romano Francesco (Gassman) riceve in eredità un bagno turco (un hamam, appunto) da una zia eccentrica emigrata ad Istambul. Raggiunta la nuova Costantinopoli, Francesco viene affascinato da una dimensione esistenziale tanto diversa da quella alla quale è abituato: decide di non vendere più l'hamam ad una ricca palazzinara e si innamora del figlio dei padroni di…
Lolite e nonite; relazioni tra individui di razze diverse in nazioni e periodi dove la cosa dava scandalo; matrimoni impossibili tra persone di diversa religione o di diverso censo; storie di omosessualità in…
La cultura italiana a confronto con quella turca, complementari ma non certo avversarie. Turchia ed Italia come la prima e la seconda madre del regista Ozpetek, che al nostro paese dedica la sua opera d'esordio. Il film è valido, almeno a tratti, soprattutto perché rifiuta di avvalorare ancora una volta gli stereotipi dell'italiano in soggiorno all'estero, anche se fatica a reggere l'ora e…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (9) vedi tutti
Il primo Ozpetek. Lo stile c'è ma non è sicuramente il suo miglior film. Però siamo nel 1996 e gli argomenti trattati sono ancora di grande attualità. Un po' scarsi i dialoghi, tanto "turco" incomprensibile, il finale non chiarissimo e un po' frettoloso.
commento di lucignoloOzpetek agli inizi carriera e ai minimi della (mia) parabola dei punti di forza dei suoi circa 15 film - storie d'amore impossibili, belle immagini e belle musiche - e che vede all'altro minimo l'ultimo Nuovo Olimpo (magari per colpa della distratta produzione netflix?) e ai massimi l'anche divertente Allacciate le cinture.
commento di marco biFilm da finocchi.. Voto 0
commento di Pepsinacarino esordio alla regia di un grande regista…le ambientazioni sono stupende ma il finale e un po troppo ambiguo
commento di IGLIEsordio capace di evocare con discreta suggestione le sensazioni della maturazione del protagonista, la sua evoluzione tramite la scoperta delle lettere di una zia, la cultura e l'atmosfera della Turchia, la nuova sfera affettiva. 7
commento di kotrabNon male…a volte poetico, anche se ogni tanto l'attenzione cala. Ma è evidente il talento di Opzetek nonostante gli attori piuttosto scarsini…il finale mi è sembrato un pò sbrigativo, e poi, secondo me, il lieto fine ci sarebbe stato benissimo!
commento di barbaraasfilm lento ma molto bello e con belle musiche
commento di danandre67Analizza un aspetto importante nella vita… la ricerca di se stessi e dei propri desideri intimi. Il bagno turco, chiuso alle donne, è l'intimità dell'uomo…
commento di sillabaVOTO : 6 Pellicola interessante per la cultura che ci presenta, ma troppo breve e sbrigativa nel concludere la storia proprio mentre sta diventando interessante.Il finale è toccante il resto è solo preparazione.
commento di supadany