Regia di Gérard Kikoïne, Radley Metzger vedi scheda film
Il francese Gérard Kikoïne vola in America su richiesta del produttore e sceneggiatore (nonché co-regista, non accreditato) Radley Metzger. Ne esce un classico della Golden age of porn che presenta un mix di cifre stilistiche inequivocabili.
New York. Insoddisfatta per le poche attenzioni del marito, delusa dalla condizione di casalinga, Tiffany (Dominique Saint Claire) risponde ad un annuncio di incontri, lasciando un biglietto di addio al coniuge, assente per lavoro. Si precipita quindi all'appuntamento con Betty (Veronica Hart), per provare la sensazione di fare sesso con una ragazza, ma rimane insoddisfatta dall'esperienza. Seguendo il consiglio di Betty, finisce ospite della trasmissione radiofonica condotta dalla "terapista sessuale" Florence Nightindale (Vanessa del Rio): un programma che suggerisce agli ascoltatori di fare sesso in diretta, sollecitati dai suggerimenti della professionista che, al tempo stesso, si occupa anche degli ospiti presenti alla stazione radiofonica.
"Vai in un bar e prova a fare all'amore con il primo che incontri", è il consiglio di Florence, che Tiffany esegue senza troppa convinzione. Dopo l'ennesima delusione, l'insoddisfatta moglie entra in un centro benessere: questa volta, sotto la doccia, viene raggiunta da uno sconosciuto (in realtà il compagno di Betty) con il quale si accoppia. Al termine del rapporto promiscuo, dopo essere stata invitata a casa dell'uomo, Tiffany si rende conto dell'importanza di una relazione seria e di un marito fedele: si avvia frettolosamente verso casa, sperando che il coniuge sia in ritardo nel rientrare, e quindi non abbia ancora trovato il biglietto d'addio.
"...a woman whose time has come." (Didascalia iniziale, e frase promozionale del film)
Radley Metzger scrive, produce e in parte dirige anonimanente questo hard americano, per il quale pretende alla regia Gérard Kikoïne, essendo rimasto impressionato dalla qualità dei film diretti dal cineasta francese (a cominciare dall'esordio, con Memorie di una baronessa). Kikoïne vola così negli States per dirigere il suo primo film "internazionale", venendo affiancato dallo stesso Metzger. In quel periodo, in fase di riscatto (non riuscito) dal "doppio" Henry Paris, Metzger per non compromettere il nome (aveva diretto Il gatto e il canarino, nel 1978) decide di non apparire nei crediti del film, lasciando intendere essere completamente opera di Kikoïne.
Di fatto le sequenze in pubblico (alla stazione radiofonica e all'interno del bar) presentano tutte le caratteristiche di ripresa ascrivibili ad Henry Paris. I racconti di Tiffany Lust segue lo stesso registro ironico di Barbara Broadcast, addirittura anche a livello di sceneggiatura, piuttosto irrisolta a solo abbozzata, tanto che passati i primi 20 minuti Vanessa del Rio scivola in secondo piano, e con lei la stazione radiofonica. La splendida protagonista (Dominique Saint Claire) procede nelle sue perlustrazioni per la maggior parte del tempo in ruolo di voyeur, per poi concedersi, concretizzando così l'adulterio, in una sensuale scena sotto alla doccia. Molto meno curato dei precedenti lavori di entrambi i registi, presenta però un soggetto interessante e -insolitamente dato il genere- orientato verso una conclusione inattesa, per quanto moralista.
"Solo il battito all’unisono del sesso e del cuore può creare l’estasi." (Anaïs Nin)
F.P. 12/01/2020 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 83'07")
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