Regia di Bruce Wemple vedi scheda film
Seconda regia di un autore che predilige atipiche e poco plausibili storie mutevoli, che (ri)avvengono in "multiversi" quantistici. Un loop narrativo in cui si agitano i cinque protagonisti, alle prese con le anomalie di un tempo che sembra seguire leggi imperscrutabili.
Paradox Lake, 1953.
Un fanatico religioso fonda il culto Hand of one, riuscendo a reclutare venti adepti. L'esperienza è però breve, durando dall'agosto ad ottobre dello stesso anno, quando in maniera mai chiarita un massacro ha coinvolto l'intera setta.
Kip, Tommy, Grace e Megan sono in viaggio per raggiungere una baita in prossimità del Lago Schroon, nella località di Paradox Lake. I quattro incontrano Thomas, un vagabondo senza mèta (in realtà un attore in cerca di ispirazione), al quale offrono di unirsi al gruppo.
Raggiunto il posto, nell'arco di soli quattri giorni, i ragazzi sono costretti a sperimentare una lunga serie di eventi inspiegabili: il tempo e lo spazio sembrano sfuggire alla logica scientifica, come dimostra l'apparizione di una foto di gruppo da loro mai scattata, il percorrere strade che conducono sempre al solito posto, o la scomparsa di Kip, che riappare solo il giorno seguente, completamente irriconoscibile in quanto invecchiato improvvisamente di oltre 50 anni.
Le azioni degli esseri umani, per una singolarità scientifica circoscritta a Paradox Lake, danno corso ad un loop inarrestabile nel quale prolificano realtà parallele.
Dopo Altered hours (dal titolo parrebbe presentare un soggetto simile a Lake artifacf) alla seconda regia Bruce Wemble ripropone una sceneggiatura fantascientifica (più che horror) nella quale, tramite battute di Tommy (il personaggio di colore), manifesta quale sia il suo cult movie: Il sesto senso e, più in genere, il cinema di M. Night Shyamalan. Nonostante gli interpreti siano sconosciuti, dimostrano di saper recitare, ma trattandosi di un prodotto al limite dell'amatoriale, la visione risente della scarsa qualità, dovuta a riprese male illuminate. Anche la sceneggiatura, benché non priva di spunti interessanti, dal secondo tempo in poi finisce per approdare all'inverosimile proponendo personaggi deceduti, di nuovo in vita in un contesto differente sino alla ridicola conclusione, nella quale Tommy fuggendo inseguito da Grace, armata di fucile, s'imbatte nell'auto con i quattro protagonisti (guidata da Tommy, e sulla quale siede anche Grace).
"In ogni secolo gli esseri umani hanno pensato di aver capito definitivamente l’Universo e, in ogni secolo, si è capito che avevano sbagliato. Da ciò segue che l’unica cosa certa che possiamo dire oggi sulle nostre attuali conoscenze è che sono sbagliate." (Isaac Asimov)
F.P. 15/02/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 81'05")
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