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Coraggio... fatti ammazzare

Regia di Clint Eastwood vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Coraggio... fatti ammazzare

di steno79
5 stelle

Il giustizialismo spiccio si può definire l'anticamera del fascismo ordinario? A mio parere sì. Il giustizialismo, per chi ne fosse all'oscuro, è l'aggiornamento della legge del taglione che vigeva nelle antiche civiltà, per cui chi aveva subito un torto si sente in diritto non di appellarsi alla giustizia, ma di ricorrere alla vendetta privata o alla strage seriale. Un esempio decisamente fastidioso ed eticamente inquietante è questo "Sudden impact" che sarebbe il quarto capitolo della saga dell'ispettore Callaghan, unico diretto dal futuro grande regista Clint Eastwood, che come qualcuno ha fatto notare ha una trama fin troppo simile a quella de "Il giustiziere della notte" con Charles Bronson, solo ribaltata da una prospettiva femminile. A dire il vero, i giustizieri della notte qui sono due, uno è Callaghan in persona ovviamente, l'altra è la sfortunata Jennifer che fu abusata sessualmente insieme alla sorella da un gruppo di delinquenti e adesso esige la sua vendetta uccidendoli uno a uno con un colpo in testa e uno nei coglioni. Callaghan la incontra fortuitamente, giustamente ne è attratto e ci scopa (chiamalo fesso), ma nel finale dopo che anche l'ultimo mostro è stato liquidato decide che la poverina non debba pagare, in fondo la sua era solo giustizia privata, e dopo aver ascoltato il pistolotto finale della donna parte insieme a lei per un futuro radioso... A proposito del finale, il critico americano Vincent Canby scrisse che "we are meant to believe they'll live happily ever after or, at least, until one of them is unfaithful. In this film that would mean that he or she would feel the itch to go out alone to blast someone".   

Scrivere su un film del genere è sempre molto delicato soprattutto in tempi di Me Too, quindi mi sento in dovere di chiarire che lo stupro, come altri generi di violenza, è sempre da condannare nella maniera più ferma, senza alcuna esitazione, tuttavia questa storia cosa ci propone? Una donna che esige la sua vendetta privata di fronte alle storture della giustizia ufficiale e alla fine è trasformata in un'eroina con tanto di finale romantico... Callaghan naturalmente è autorizzato pienamente dal copione a portare avanti le sue stragi, a far venire un infarto ad un mafioso alla festa di nozze della nipote, a premere il grilletto all'impazzata su bifolchi e buzzurri dal ghigno feroce, a rispondere col lancio di una molotov a una gang di teppisti che vorrebbe fargli la pelle, sempre uscendone vincitore e senza un graffio che sia uno... E poi, francamente, la sceneggiatura accumula fin troppi dettagli sordidi, una galleria di cattivi ultra stereotipata caratterizzata in maniera assolutamente prevedibile, con tanto di pupa dei delinquenti/adescatrice delle sorelle/puttana da quattro soldi e perfino lesbica (ditemi cosa aggiunga questo particolare alla storia, se non una compiaciuta morbosità) che Eastwood si diverte per ben due volte a picchiare, la prima con un calcio nel sedere e la seconda con un cazzottone in faccia, rispettando ovviamente le pari opportunità anche in questo... A livello di regia, per fortuna ci sono alcune scene che sono girate col giusto ritmo, a prescindere dai contenuti, dove Eastwood dimostra anche visivamente la sua padronanza del mestiere che porterà a livelli di eccellenza in numerose opere dei decenni successivi, mentre nel cast non si può dire che si distingua nessuno in particolare, con una Sondra Locke che azzecca qualche sguardo spaurito ma non ha certo la padronanza espressiva di una Streep o di una Hillary Swank (per citare le attrici più preparate con cui ha lavorato in seguito il regista). In definitiva, non posso dare torto a chi all'epoca lo bollò come film "pericoloso" ideologicamente, anche perché credo che il giustizialismo sia un alibi fin troppo scoperto a cui si aggrappa una parte dell'opinione pubblica americana reazionaria e forcaiola.

voto 5/10

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