Il battaglione del caporale Kaji (Tatsuya Nakadai) viene sconfitto dall'Armata Rossa in Manciuria e gli ultimi superstiti, tra cui lo stesso Kaji, sono costretti ad attraversare la giungla, dove incontrano alcuni civili che si uniscono al gruppo, tra contrasti per le ultime razioni del cibo e altre perdite umane. Arrivano così a un villaggio dove però poco dopo vengono presi prigionieri dai russi. Kaji non demorde mai dalla sua lotta contro la difesa dei diritti umani ma è anche tormentato dagli omicidi commessi in guerra, finché non verrà mandato in Siberia ai lavori forzati.
Note
Dal romanzo di Jumpei Gomikawa, il terzo capitolo de La condizione umana, a sua volta diviso in due parti (V e VI). Sceneggiatura di Zenzô Matsuyama, Kôichi Inagaki e Masaki Kobayashi.
La colossale epopea di Kobayashi non è soltanto il resoconto di un periodo storico denso di eventi drammatici che avevano investito la sua generazione, ma una riflessione molto più ampia e generale sulla natura umana e le scelte morali laceranti che chi voglia conservare la propria umanità è costretto irrimediabilmente a compiere.
Masaki Kobayashi è un regista molto poco noto qui in occidente, la cui fama è stata oscurata da Kenji Mizoguchi e Akira Kurosawa come massimi esponenti del cinema classico Giapponese, non avendo neanche l'onore di una riscoperta a-posteriori come avvenne per le opere di Yasujiro Ozu negli anni 70'; uno dei motivi risiede essenzialmente nel fatto che le opere del regista non abbiano… leggi tutto
RECENSIONE RELATIVA AL COMPLESSO DELLA TRILOGIA “LA CONDIZIONE UMANA”.
Voto complessivo: 10
Voti parziali dei singoli film:
I. Nessun Amore È Più Grande - Voto: 10
II. Cammino Verso l' Eternità - Voto: 8
III. La Preghiera del Soldato - Voto: 10
La Condizione Umana di Masaki Kobayashi è un'opera fiume di nove ore e…
Gli orrori della guerra sono il tragico filo conduttore che non conosce differenze nella storia e rende i soldati nient'altro che pedine sacrificali, sottoposte ad un destino quasi sempre drammatico, tragico, violento, quello stesso che nessuna di esse ha scelto di rendere parte della propria esistenza, né ha sentito il bisogno di fa r parte di strategie patrie che non possono…
Masaki Kobayashi è un regista molto poco noto qui in occidente, la cui fama è stata oscurata da Kenji Mizoguchi e Akira Kurosawa come massimi esponenti del cinema classico Giapponese, non avendo neanche l'onore di una riscoperta a-posteriori come avvenne per le opere di Yasujiro Ozu negli anni 70'; uno dei motivi risiede essenzialmente nel fatto che le opere del regista non abbiano…
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La colossale epopea di Kobayashi non è soltanto il resoconto di un periodo storico denso di eventi drammatici che avevano investito la sua generazione, ma una riflessione molto più ampia e generale sulla natura umana e le scelte morali laceranti che chi voglia conservare la propria umanità è costretto irrimediabilmente a compiere.
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