Regia di Marino Girolami vedi scheda film
Sette sorelle sono innamorate perdutamente del cantante Claudio Villa. I pretendenti delle ragazze decidono così di eliminare il potente rivale: facendolo sposare. Non sarà facile, naturalmente.
La seconda metà degli anni Cinquanta e i primissimi Sessanta furono il periodo di maggior popolarità per Claudio Villa, tanto che anche il cinema si interessò ripetutamente del cantante e del fenomeno di massa che lo coinvolgeva. Il Reuccio cominciò così un tour de force sul grande schermo che lo vide protagonista o per lo meno partecipare a una serie smisurata di pellicole nel giro di pochissimi anni; ecco quindi che già nel 1957 la fantasia andava esaurendosi e poteva uscire un prodottino come questo Sette canzoni per sette sorelle, che è a tutti gli effetti più un lungo promo dell'attività discografica di Villa che un reale film. Tanto per cominciare nella sceneggiatura che scrivono il regista - quello con cui il cantante collaborò più assiduamente - e Roberto Gianviti, Villa interpreta sè stesso; neanche a dirlo, grazie a tale non esattamente ingegnoso espediente, nella trama possono agilmente inserirsi quasi dappertutto dei momenti canori, tanto che sarebbe interessante misurare il metraggio del lavoro tagliando le esibizioni musicali e osservarne la risibile durata. Nel cast c'è uno stuolo di comprimari del cinema nostrano dell'epoca, tutti nomi di sicura affidabilità: Lorella De Luca, Dante Maggio, Carlo Delle Piane, Luisa Rivelli, Pietro De Vico, Franco Coop, Silvio Bagolini e anche Enio Girolami, figlio del regista (il cui fratello, Romolo Guerrieri, è qui il suo assistente). Marino Girolami all'epoca sfornava 2, 3 o anche 4 film nel giro di un anno: la qualità media dei prodotti era naturalmente modesta e la loro destinazione prettamente 'alimentare'. 2,5/10.
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