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The Mutilator

Regia di Buddy Cooper, John Douglass vedi scheda film

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La recensione su The Mutilator

di undying
5 stelle

Classico slasher in linea con i derivati di Halloween e Venerdì 13. Un ciclo artisticamente misero, che negli anni '80 ha dato origine a migliaia di titoli. Questo, nella media per trama inverosimile e protagonisti antipaticissimi, ha dalla sua quattro o cinque scene splatter piuttosto realistiche, frutto del lavoro dell'effettista Mark Shostrom.

 

locandina

The Mutilator (1985): locandina


Il piccolo Ed sta pulendo un fucile per fare una sorpresa al papà (Jack Chatham) nella festa del suo compleanno, ma involontariamente gli parte un colpo che colpisce in pieno la madre. Anni dopo in autunno Ed, accompagnato dalla ragazza Pam (Ruth Martinez) e altri quattro amici, segue le indicazioni paterne di recarsi presso una casa in riva al mare: dovrà occuparsi di sistemare tutto, per provvedere alla chiusura invernale dell'abitazione. Il padre di Ed, cacciatore e pescatore, in realtà è appostato nei paraggi: ha ripetute visioni nelle quali si scopre ad uccidere il figlio, mai perdonato per la tremenda tragedia che lo ha reso vedovo.

 

Jack Chatham

The Mutilator (1985): Jack Chatham

 

Unica regia di Buddy Cooper (stando all'imdb, in coppia con John Douglass) che per l'occasione porta sullo schermo una sua sceneggiatura piuttosto debole ma in linea con gli slasher del tempo, in generale monotoni e ripetitivi thriller con adolescenti vittime di sanguinari assassini (tutti sottoprodotti di Halloween e Venerdì 13). La trama, pretestuosa e priva di approfondimento sulla dinamica stessa che porta alla follia sanguinaria dell'omicida, ristagna per oltre 35 minuti, sino alla prima aggressione (in piscina). Da quel punto The mutilator, pur restando un debole film dal un punto di vista della trama, diventa interessante per un approccio al tema insolitamente truce e violento.

 

Trace Cooper

The Mutilator (1985): Trace Cooper

 

Quei tre o quattro delitti messi in scena sono particolarmente efferati e realizzati con una cura atipica per l'epoca (opera dello specialista Mark Shostrom). Qualcosa di simile si era vista solo nel precedente Rosemary's killer (1981). Una  decapitazione cui va incontro un poliziotto, un arpione che dalla vagina di una sfortunata fuoriesce nello stomaco, un forcone conficcato in gola e, in un concitato e delirante finale  (tipo Deliria di Soavi), un dimezzamento causa spappolamento del tronco umano con un'automobile. Proprio questo aspetto di inaudita ferocia prevale sulle modeste interpretazioni e rende parzialmente sopportabile l'antipatia generata da sei ragazzini, che nemmeno provano a praticare un po' di salutare sesso (altro aspetto che lo differenzia dai titoli similari). Terribile il motivetto musicale (Fall break, ossia "pausa autunnale"), proposto sui titoli di apertura (ad oltre dieci minuti passati) e di chiusura (con riprese fuoriscena degli attori). Si è ritagliato un suo nutrito gruppo di estimatori, alla triste ricerca della versione più o meno uncut (circa 7 secondi in più nella scena dell'arpione e qualche altro momento nel finale). 

 

scena

The Mutilator (1985): scena

 

Splatter e slasher: due particolari ingredienti cinematografici 
The mutilator è titolo che possiamo prendere come esempio eccellente per dare giusta collocazione a due termini utilizzati in gergo critico-cinematografico: splatter e slasher
Le definizioni, entrambe adatte per The mutilator (ma non è detto che, a seconda del film, siano sempre in coppia), derivano dalle onomatopeiche utilizzate nei fumetti, ovvero To Splat e Slash
Della prima, il suono è quello prodotto dallo schizzo su una parete, su un pavimento o, in genere, fuori dal corpo e si riferisce al defluire del sangue dalle ferite e dalle mutilazioni delle vittime nei film horror. Quindi una pellicola è splatter quando vi è una discreta dose di violenza espressa e ciò non determina trattarsi propriamente di un horror (ricordiamo, ad esempio, lo splatter presente in un paio di film drammatici quali Il cacciatore e Soldato blu o in blockbuster tipo Lo squalo). 
Slasher, invece, è riferito all'utilizzo di armi da taglio e all'effetto (onomatopeico, come già detto) di lame, accette o coltelli in genere che squarciano l'aria dirigendosi verso le vittime di turno. Lo slasher non necessariamente è seguito dallo splatter: buona fetta di horror con delitti fuori schermo, pur eseguiti all'arma bianca, ne sono un classico esempio (Halloween). 
La tipologia di queste pellicole, caratterizzate dalla presenza di teen-agers in contesti ludici e spensierati, ha fatto sì che lo stesso termine venisse (impropriamente) associato alla presenza di giovani protagonisti.

 

locandina

The Mutilator (1985): locandina

 

"La violenza è una malattia, una malattia che danneggia tutti coloro che lo usano, indipendentemente dalla causa." (Chris Hedges)

 

 

F.P. 06/01/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 86'19")

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