Regia di Jeff Orlowski vedi scheda film
Il docufiction fornisce un panorama dal quale emergono chiaramente sia la manipolazione da parte dei progettisti, ovviamente al solo scopo di lucro, sia l’assoggettamento degli utenti, spinti da dosi massicce di dopamina a volere collezionare sempre più like e cose del genere
La tecnologia è buona o cattiva? Da quando fu inventata la scrittura, il dibattito non è mai cessato, con inevitabile contrapposizione tra sostenitori e detrattori. Di nuovo, stavolta, c'è che gli intervistati che forniscono dati e informazioni di grande interesse sono gli stessi che hanno manovrato per creare i social media come Facebook Twitter, Pinterest o Instagram. Pentiti, tutti, o quasi. Il docufiction fornisce un panorama dal quale emergono chiaramente sia la manipolazione da parte dei progettisti, ovviamente al solo scopo di lucro, sia l'assoggettamento degli utenti (guarda caso, per loro si adotta la stessa dizione che si usa per i tossicodipendenti), spinti da dosi massicce di dopamina a volere collezionare sempre più like e cose del genere. Se la parte fiction è sotto il livello di guardia, quella puramente documentaristica conferma la vocazione sociologica di Jeff Orlowski nell'occuparsi di problemi che ci riguardano tutti, come già aveva fatto con Chasing Ice.
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