Regia di Catherine Breillat vedi scheda film
Chi non conosce il percorso artistico di Catherine Breillat, regista francese appartata (anche scrittrice e sceneggiattrice: per Fellini, Pialat...), potrebbe pensare a una furba operazione commerciale, visto che tra i comprimari di questo chiacchierato “Romance” compare lo “Stallone Italiano” Rocco Siffredi, meglio conosciuto dalle sue fan come “Mr. 26 cm”. E invece è un film estremo, non allineato: un manifesto femminista libero, dove il sesso è mostrato, finalmente, senza ipocrisie, e dove ci si interroga sulla femminilità, sulla coppia, sull’amore, sui rapporti di carne e sangue, sulla maternità. La storia è semplice: Marie ama Paul ma Paul non vuol fare l’amore con Marie; allora Marie va da Paolo, che non ama, e ci finisce a letto; poi va dal preside della scuola dove insegna e si fa usare come (apparente) oggetto del desiderio; infine torna da Paul, si fa mettere incinta e partorisce. È il film che la Breillat avrebbe voluto realizzare negli anni ‘70, dopo aver visto “L’impero dei sensi”. Ed è un film nel quale gli attori (dalla Ducey a Rocco a Sagamore Stévenin, figlio del truffautiano Jean-François) si tuffano con invidiabile coraggio.
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