Regia di Anselma Dell'Olio vedi scheda film
Fellini rivoltato come un calzino: il ruolo dell'occulto nella scelta dei film da girare, e i suoi tormenti interiori sull'aldilà e la morte.
Direi che è ben fatto, anche per il tono sobrio, e non esagitato o frenetico che contraddistingue oggi molti documentari.
Si tratta di una raccolta di interviste, recenti o di quando era ancora in vita, di persone che hanno conosciuto Fellini, e di egli stesso. L'argomento è il ruolo dell'occulto, dello spiritismo, dei maghi e degli indovini nella vita e nella produzione artistica del regista, come pure l'influenza del suo interesse per la psicologia e la psicanalisi, che cominciarono all'incirca dopo “8 e 1/2”. Ne esce il ritratto di un uomo insicuro, e via via più condizionato dai consigli di personaggi torbidi e oscuri, che pretendevano di conoscere il futuro, come pure il successo dei film che egli aveva in mente di girare. Alle volte questi consigli erano così perentori da essere di fatto delle minacce, del tipo “Assolutamente non fare questo film”. Dal canto suo, il povero Federico era dipendente da questi personaggi, e li consultava spesso, specie davanti a decisioni importanti. Se non fosse stato per la pretesa veggenza del futuro di questi individui, avremmo sicuramente avuto un certo numero di altri film del grande regista, che purtroppo furono abortiti prima di vedere la luce. Per certi film era già tutto pronto, comprese sceneggiatura, scenografia, e pure i finanziamenti, quando Fellini si tirò indietro senza dare spiegazioni a nessuno, pagando pure le penali previste dal contratto. La spiegazione ce la dà ora questo documentario.
Tuttavia, si evince che il vero interesse e cruccio del maestro non fosse tanto l'occulto, quanto il problema della morte, che non gli dava requie. Parallelamente e per lo stesso motivo, infatti, non perse mai l'interesse e il legame con il cattolicesimo ricevuto in famiglia, benché inquinato dalle dottrine sopra menzionate.
Da apprezzare di quest'opera è anche il buon montaggio dei materiali d'epoca, con il rispetto del formato originale dell'immagine.
Credo che sia un documentario d'obbligo per chi voglia avere un ritratto più completo di quello che è forse il regista italiano più famoso nel mondo, da me apprezzato anche per la sua straordinaria abilità nel rappresentare i sogni, eguagliata da pochi, pochissimi altri.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta