NIC CAGE
Un albergo un po' fatiscente fa da collegamento ad una catena di regolamenti di conti, gli stessi che promette il titolo, e che vede al centro della concitata vicenda, l'istrionico gestore della struttura (Nicolas Cage, istrionico ma senza troppi eccessi), che, grazie a sin troppi flashback, riesce a collegarsi a tutta una serie di regolamenti di conti che iniziano con una sparatoria che coinvolge, da due palazzi antistanti, due efferati killer, uno dei quali interpretato dall'attore canadese di evidenti origini italiane, Enrico Colantoni.
In campo scendono anche due avvenenti dark ladies (quella più matura è Angie Cepeda, conosciuta anche in Italia come bellissima di turno di una commedia qualunque del comico Pieraccioni, ma indimenticabile nell'esordio del peruviano Pantaleon e le visitatrici), che non mancheranno di sfidarsi fino ad una resa dei conti senza sconti.
L'atmosfera noir che il regista Ken Sanzel, specializzato in action e cineasta pratico e volenteroso, ma senza cenni di talento fuori del comune, si sforza di mantenere lungo tutta la durata della complessa ed un po' cervellotica vicenda, finisce stilisticamente per convincere senz'altro di più rispetto alla confusa trama, che lega a forza personaggi disparati, senza mai fornirci una liaison che possa ritenersi realmente convincente.
La maggior parte dei personaggi, soprattutto quelli non citati, risulta piuttosto convenzionale, e la catena di omicidi che il titolo già di suo promette, finisce per far perdere presto il nesso logico ad uno spettatore inevitabilmente disorientato, se non proprio spazientito dal giochino dei flashback reiterato senza un saldo controllo.
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