Regia di Alain Chabat vedi scheda film
Da Lassie a Rex, passando per Rin Tin Tin, Benjamin e Fluke, il cane al cinema e in Tv ha riscosso spesso una simpatica accoglienza e il buon Didier, labrador intelligente e affettuoso, ha rischiato la stessa sorte. Ma in questa commedia cine(televisiva), il povero cane è costretto da leggi imperscrutabili a trasformarsi in essere umano e la sua simpatia va a farsi benedire. “Vita da cani” si potrebbe quindi dire a proposito di Alain Chabat, regista e sceneggiatore del film in cui sostiene anche il ruolo di Didier. Piombato nella disordinata e egoistica esistenza di Jean-Pierre, manager calcistico di mediocre abilità, Didier è il deus ex machina che gli risolve la vita: gli fa riconquistare l’amore della bella Maria e, grazie alla sua straordinaria tecnica calcistica, gli salva anche la carriera. Dopo questo film sarà difficile dire a qualcuno “giochi come un cane” perché Didier/Chabat si rivela un ottimo calciatore, ma altrettanto non si può dire del Chabat cineasta che imbastisce una commedia debole nei personaggi e nelle situazioni, cui non giova neppure l’amichevole partecipazione di Josiane Balasko e Claude Miller.
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