Regia di Sam Raimi vedi scheda film
“Quand’ero piccolo, ricordo che mio padre mi diceva che cosa servisse a un uomo per essere felice secondo lui. Cose semplici, in realtà: una moglie che lo amasse, un lavoro onesto, amici e vicini che gli volessero bene e lo rispettassero. E per un certo tempo, senza neppure rendermene conto, io ho avuto tutto questo: ero un uomo felice”. Poi la cattiva coscienza piccolo borghese, messa di fronte al miraggio della ricchezza, entra in una spirale criminogena. Se Stroheim tornasse in vita e volesse rifare Rapacità, il risultato sarebbe questo film di tremenda bellezza: una parabola senza tempo sull’avidità umana, sviluppata con la logica di una favola nerissima. All’inizio sembra tutto così facile (“Un piano semplice”, è il sornione titolo originale); poi subentrano le complicazioni, per risolvere le quali si provocano guai peggiori: più si alza la posta, più ci si scopre capaci di bassezze impensabili. E alla fine, dopo la carneficina, si torna a distribuire libri in una biblioteca o a riempire sacchi di mangime, fingendo che nulla sia accaduto. Grandi Bill Paxton, con quella faccia un po’ così, e Bridget Fonda, lady Macbeth della provincia americana; immenso Billy Bob Thornton, lo scemo del villaggio che custodisce i terribili segreti dei padri ed è l’unico ad aver ereditato un po’ della loro moralità.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta