Nel villaggio di Saint Malo alcuni bambini trovano il corpo senza vita di Eloise, bambina di dieci anni. Frédérique Lasage, una giovane commissario di polizia comincia le indagini e inizia ad interrogare René, professore di disegno che sembra sia stato l'ultima persona ad aver visto la ragazzina viva. Ben presto le dicerie sul conto di René e della moglie Viviane si sprecano e il loro equilibrio di coppia comincia a vacillare anche a causa di un affascinante scrittore. Una seconda morte violenta paralizza la cittadina.
Note
Il vecchio Chabrol continua il suo itinerario "polar" nella provincia francese. Sospetti, esistenze naufraghe, altri delitti: al regista interessano soprattutto le persone, i volti, le relazioni umane e (come recita il titolo originale) andare "al cuore della menzogna". Un cinema coerente e allergico alle mode, dove gli attori sono determinanti. Come, per esempio, Gamblin che (malgrado il doppiaggio italiano) emerge con mille sfumature. E come Sandrine Bonnaire, bambina col corpo di donna e gli occhi allagati nella malinconia.
Semplicemente insopportabile (recluto volontari per un partito anti Chabrol, principale responsabile di uno dei generi più noiosi del cinema francese, cioè del cinema più noioso e autoreferenziale)
Sguardo attento e impietoso di Chabrol sulla provincia francese,le sue tresche e i suoi pettegolezzi. Il finale è abbastanza prevedibile ma tutto sommato si tratta di un buon film. Voto 6,5
Alla sua uscita in Francia fu accolto calorosamente dalla critica, ma non ottenne il successo di pubblico che secondo me avrebbe meritato. Lo considero infatti uno dei grandi film di Claude Chabrol, anche se i temi trattati rievocano altre precedenti opere, dall’ambientazione nella provincia francese al ritratto di personaggi ambigui dietro facciate rassicuranti. Quasi un marchio di… leggi tutto
Un film che potrebbe essere psicologico o di atmosfera, se solo non fosse così pedantemente circoscritto alla nicchia un po' fuori dal mondo in cui vivono René e Viviane, marito e moglie, e se solo l'obiettivo non rimanesse così saldamente incollato alle loro debolezze e nevrosi, troppo sottili e peculiari per essere decifrabili. Sfugge del tutto la centralità del tema della menzogna, che è… leggi tutto
Sostenere che Claude Chabrol dagli anni Settanta abbia bene o male riproposto sempre lo stesso identico film non è un'eresia; anche in questo Il colore della menzogna, infatti, il regista ex Nouvelle vague non fa che dipingere un fosco ritratto della provincia benestante francese. Con il pretesto del giallo, come già accadeva in numerose altre pellicole, Chabrol approfitta insomma per indagare… leggi tutto
Il colore della menzogna Francia 1999 la trama: A Saint-Malo in Bretagna alcuni bambini trovano il corpo di una bambina di dieci anni Eloise. Frédérique Lesage commissario di polizia inizia ad indagare. Per primo interroga Rene’ Sterne professore di disegno l’ultimo ad aver visto la bambina viva. Molto presto i pettegolezzi del piccolo borgo su Rene’ e la…
Di Chabrol sono sicuro di aver visto qualche pellicola decine di anni fa ma scorrendo la sua filmografia mi viene alla mente ben poco. E allora è solo per sentito dire che lo considero da…
Alla sua uscita in Francia fu accolto calorosamente dalla critica, ma non ottenne il successo di pubblico che secondo me avrebbe meritato. Lo considero infatti uno dei grandi film di Claude Chabrol, anche se i temi trattati rievocano altre precedenti opere, dall’ambientazione nella provincia francese al ritratto di personaggi ambigui dietro facciate rassicuranti. Quasi un marchio di…
"Mi piacerebbe tanto rivederlo, ma non esiste più in commercio..."
"Ce l'avevo registrato, ma sarebbe bello se lo pubblicassero finalmente in dvd..."
"L'ho visto una volta in televisione quando ero piccolo e…
Il solito giallo con attenta analisi della provincia borghese francese?Forse si ma averne di film simili che nobilitano il genere sempre sostenuto dal grande Chabrol,anche se qui bisogna ammettere che il tutto,trama ,indagini,ritmo e' un po' tutto filmato con il freno a mano tirato.Insomma per avere i piccoli capolavori del regista bisogna rivolgersi altrove nella sua lunga filmografia.
Sostenere che Claude Chabrol dagli anni Settanta abbia bene o male riproposto sempre lo stesso identico film non è un'eresia; anche in questo Il colore della menzogna, infatti, il regista ex Nouvelle vague non fa che dipingere un fosco ritratto della provincia benestante francese. Con il pretesto del giallo, come già accadeva in numerose altre pellicole, Chabrol approfitta insomma per indagare…
Nel bosco della cittadina di Saint Malo viene ritrovato il corpo senza vita della piccola Eloise. I sospetti del commissario Frederique Lasage (una brava Valeria Bruni Tedeschi incredibilmente più vivace del solito) ricadono subito su Renè (Jacques Gamblin), pittore e insegnante di disegno della ragazzina trovata morta, che pare sia stato l'ultimo a vederla in vita. Le…
VOTO : 6/7. Chabrol ha fatto, e continua a fare, tanti film, ma rimane sempre fedele al suo karma. La storia parte come un giallo, ma poi concentra la mira su altro, ovvero sui personaggi che vengono introdotti in scena con una cura sempre degna di attenzione. In questo risulta particolarmente efficace lo sfondo utilizzato, ovvero una piccola cittadina dove le dicerie e le voci si…
E' difficile trovare dei punti di riferimento in una filmografia sterminata , e a detta di molti, di livello uniforme senza cioè dei capolavori riconosciuti. Diventa difficile se non impossibile valutare i singoli film quando, come nel mio caso,se ne sono visti pochi. Di alcune cose sono però sicuro: Chabrol è un regista che ci crede, crede cioè che il cinema possa…
Chabrol si rituffa in uns storia di delitti nella provincia francese. C’è un sospettato principale, ma la polizia non riesce a incastrarlo. Alla fine la verità salta fuori, ma non è detto che tutto sia come sembra. Film corretto e mediamente piacevole, ma indistinguibile da tanti altri della filmografia del regista: sospetto che, varcata ormai la soglia della…
Un film che potrebbe essere psicologico o di atmosfera, se solo non fosse così pedantemente circoscritto alla nicchia un po' fuori dal mondo in cui vivono René e Viviane, marito e moglie, e se solo l'obiettivo non rimanesse così saldamente incollato alle loro debolezze e nevrosi, troppo sottili e peculiari per essere decifrabili. Sfugge del tutto la centralità del tema della menzogna, che è…
Altro grande film di Chabrol:un giallo su un crimine efferato che in realta'è uno studio attento e neutrale dei suoi personaggi tutti alle prese con le loro piccole e grandi tresche.Quello che è certo in questo film è che nessuno è come appare e anche il commissario di polizia che indaga sul crimine lancia piu'di una sensazione inquietante.Tutto è costruito su pettegolezzi,su cose…
Chabrol, i suoi temi: Provincia, delitti, famiglia, affetti messi alla prova.
Eppure non ci stanca mai di vedere, perché trova sempre delle pieghe misteriose che ci affascinano o che almeno ci prendono.
Il film è immerso nella provincia francese, con sguardi, pettegolezzi che possono distruggere una vita o metterla a dura prova.
Chabrol ha poi la particolarità di scegliere gli attori in…
Il grande Chabrol con l'eta' ha ripreso a girare film eccellenti come questo.
Una pellicola bellissima,attenta ad ogni sfumatura dei propri personaggi,mai banali o scontati,dotati di un'ambiguita' reale e interpretati benissimo dai bravi attori.Incredibile la messa in scena,pulita,precisa che segue in modo naturale e mai forzata l'andatura leggera della pellicola che sfiora la mente e fa…
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Commenti (6) vedi tutti
Una perla nella collana cinematografica di Claude Chabrol. Un giallo psicologico di alta classe con un trio di attori al meglio del loro talento.
leggi la recensione completa di hupp2000Il colore della menzogna la seconda volta di Sandrine Bonnaire diretta da Claude Chabrol dopo il magnifico film del 1995 “ Il buio nella mente”.
leggi la recensione completa di claudio1959Semplicemente insopportabile (recluto volontari per un partito anti Chabrol, principale responsabile di uno dei generi più noiosi del cinema francese, cioè del cinema più noioso e autoreferenziale)
commento di fornarolo7
commento di SaintlySinnerSguardo attento e impietoso di Chabrol sulla provincia francese,le sue tresche e i suoi pettegolezzi. Il finale è abbastanza prevedibile ma tutto sommato si tratta di un buon film. Voto 6,5
commento di jeffwineUn bellissimo film ,fatto di tensione e buio… i personaggi sono costruiti in maniera impeccabile e poi demoliti in un secondo!
commento di RageAgainstBerlusca