Regia di David Carson vedi scheda film
Lettere, allusive e appassionate, tenere e affettuose, riempiono lo spazio desolato del braccio della morte. I detenuti aspettano e nell’attesa scrivono, registrano audiocassette, stringono rapporti di complicità e alimentano fantasmi d’amore con tante donne diverse. Race Darnell (che ha la faccia spigolosa e proletaria di Patrick Swayze), condannato, ingiustamente, per l’assassinio della moglie, nei sette anni passati in prigione regala fantasie e romanticismo e, manipola, suo malgrado, Lita, Judith, Gloria e Stephanie. Questa poligamia epistolare è soddisfacente per tutti. Ma uno scambio di cassette scompagina l’armonia di questi rapporti morbosi e Race riceve un messaggio minaccioso da una delle donne che vuole vendicarsi con ferocia del tradimento. Quando il protagonista viene scagionato dall’accusa di omicidio e rimesso in libertà, diventerà la preda e il cacciatore di un sanguinoso delirio femminile. Il discreto soggetto di questo thriller è annacquato da una sceneggiatura piena di buchi narrativi, con alcuni snodi insensati, e da una regia incerta.
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