La recensione su Tales from the Crapper

di undying

1 stelle

Inguardabile - ovvero in linea con la maggior parte della produzione della casa - esordio nel digitale per la Troma, che in questa circostanza minimizza un classico (Creepshow) adattandolo alla filosofia scoreggiona di Kaufman.

Lloyd Kaufman interpreta il petomane Crap Keeper e introduce due storie dell'orrore. In The case of the melon heavy alien man-eater un alieno si impossessa dei corpi dei clienti e delle spogliarelliste di un night. In Tuition of the terror twat tre ragazzi ingaggiano per un party speciale delle spogliarelliste, che si rivelano essere vampire lesbiche, assetate di sangue.

Tales from the crapper: "Make your own damn movie"

Parodia targata Troma del più celebre Creepshow (George A. Romero, 1982). Mai titolo fu più pertinente, dato il tenore e il contenuto del film girato interamente in digitale da un collettivo di non-registi, supportati in questa sciatta operazione dallo stesso Kaufman. L'incipit è ambientato sulle colline di Hollywood, mentre il Crap Keeper (sulla testa sfoggia con orgoglio un sacco della spazzatura) dileggia il mondo dorato del cinema, scoreggiando (come poi accadrà a quasi tutti i personaggi del film, soprattutto alle spogliarelliste) a ripetizione, mentre scambia due parole con James Gunn, in precedenza lo sceneggiatore di Tromeo & Juliet (1996). Uno che era partito dalla Troma, per poi mirare - eccome - ad Hollywood: dopo l'esordio con il sopravvalutato Slither (2006) arriva infatti, in anni recenti, a dirigere mainstream tipo Guardiani della Galassia (2017). Tanto per dire, Kaufman ricorda molto la storiella del lupo e dell'uva, ovvero di chi disprezza qualcosa che non potrà mai raggiungere, per manifesta incapacità come dimostra la sua filmografia e, in particolare, questo inguardabile e indifendibile Tales from the crapper.

Lloyd Kaufman nel sacco dell'immondizia, ovvero il Crap Keeper

Il nudo femminile, garantito dalla presenza di pornostars (Julie Strain), è proposto in abbondanza anche in contesti piuttosto arditi ma sempre messo alla berlina dall'ossessionante (e di pessimo gusto) vocazione aerofaga delle ragazze, mentre lo splatter - presente e mal realizzato - è inserito in un contesto grottesco e assolutamente inefficace. Kaufman sembra più orientato a promuovere la sua attività in casa Troma, dal momento che appaiono a più riprese i manifesti di Tromeo & Juliet, Killer condom (1996) e Terror firmer (1999). Ma trova lo spazio anche per lanciare il suo libro, "Make your own damn movie". Non mancano ovviamente le demenziali trovate, tipo quando - durante il secondo episodio - la traccia audio viene sostituita dalla voce dello stesso Kaufman che recensisce, con entusiasmo infantile, il suo stesso film; o, ancora, gli inserti "boner vision" (circoscritti ad una finestrella, sovrimpressa alle immagini) che offrono culi e tette di fanciulle senza cervello, nude e spesso in lieto accoppiamento lesbico. Nel bruttissimo Tuition of the terror twat compaiono inoltre il porno attore Ron Jeremy ed Eli Roth (a un passo da Hostel, girato l'anno seguente, in un cameo stupidissimo e consono al girato). Una schifezza di tale dimensione non poteva che finire con Kaufman che scrive "The end" pisciando sulla neve, mentre favoleggia di far partecipare Tales from the crapper al "Sundance Film Festival". Tales from the crapper è stato inserito nel database di film dell'Internet Archive.