Regia di Alain Robak vedi scheda film
Il migliore horror degli Anni '90 è un misconosciuto splatter francese, diretto da un regista che anticipa di oltre 15 anni l'avvento dei vari Aja, Bustillo e Laugier. Follemente audace e pervaso da un sottofondo ironico che contribuisce a rendere più inquietante il tema che sta alla base (la maternità) di una sceneggiatura davvero originale.
Lohman (Christian Sinniger) è un crudele e violento proprietario di circo, che abusa costantemente della moglie Yanka (Emmanuelle Escourrou), maltrattandola anche se incinta. Quando muore un leopardo in stato di gravidanza, il feto dell'animale prende il posto di quello della donna, spingendola ad uccidere per procurare sangue alla creatura che porta in grembo. Le origini di questa "possessione" vanno retrodatate a tempi preistorici, quando una primordiale forma di vita intelligente e parassitaria, sviluppatasi nelle acque del mare, fece la prima comparsa sulla terra.
"(Degli uomini) mi piacciono gli occhi, lo sguardo triste. Mi piace quando sono sofferenti." (Yanka)
Dopo un incipit in Africa centrale, con cattura di un leopardo destinato a finire in un circo francese, ci viene presentata la burrosa protagonista, nuda - come spesso sarà per la prima parte del film - e costretta a subire lo spregevole atteggiamento del compagno. Ovviamente la ragazza tenta, riuscendoci, di fuggire per essere in seguito rintracciata da Lohman: primo uomo, di una lunga catena, a cadere vittima della sua furia omicida, espressa sotto l'influsso di una creatura che le cresce nel ventre, parlandole telepaticamente. Da questo punto in poi, Baby blood diventa un contenitore di inattesi colpi di scena, procedendo sui binari dello splatter ma con un sottofondo ironico che contribuisce a rendere più imprevedibile lo sviluppo degli eventi. Ritroviamo Yanka lavorare in un fast food, quindi fare la taxista, mentre lo stato di gravidanza si approssima al traguardo dei nove mesi.
Evitando di aggiungere ulteriori informazioni su una storia davvero originale, con sceneggiatura scritta da Alan Robak e Serge Cukier, viene da chiedersi come - in un panorama asfittico come quello di fine Anni '80 e tutta la decade dei '90 - sia stato possibile da parte delle distribuzioni cinematografiche trascurare un prodotto così curato, innovativo (se non fosse per le auto del periodo, sembra girato oggi!) e controcorrente.
La Francia è stata la nazione che, parecchi anni dopo, si è distinta per pellicole estreme (Alta tensione, À l'intérieur, Martyrs) che hanno contribuito a rilanciare in grande stile l'horror. Ma prima dei vari Alexandre Aja, Bustillo & Maury e Pascal Laugier, l'incompreso Alain Robak (regista in seguito del segmento "Corridor" nell'antologico Adrénaline), aveva anticipato tutti. Dopo l'avvio della nuova corrente definita "splat pack", Jean-Marc Vincent riprende non a caso il personaggio di Yanka, girando un sequel dal titolo Lady blood (2008), sempre interpretato da Emmanuelle Escourrou.
Con Baby blood, Robak ha firmato il migliore horror del decennio, senza alcun dubbio. Peccato che lo abbia fatto senza essere stato notato e, soprattutto, compreso.
Analogie / Killer nuda, cerca vittima maschile
Yanka viene indotta (tramite condizionamento mentale) a compiere omicidi al fine di procurare sangue alla creatura (aliena, ma del Pianeta Terra) che porta in grembo. Il suo modo di agire, per come si sviluppa e manifesta, presenta punti di contatto con quello altrettanto sado/erotico tenuto da Mathilda May in Space vampires (Tobe Hooper, 1985).
Curiosità (attenzione: contiene spoiler)
Nella concitata scena sull'ambulanza, Yanka - in prossimità di partorire - non risponde ai tentativi di rianimazione del dottore. Constatato il decesso, il medico si siede ed estrae un fumetto di Sukia (celebre eroina con le fattezze di Ornella Muti, pubblicata in Italia dalla Edifumetto), che inizia a leggere. Segue un incredibile piano sequenza in soggettiva dentro il corpo di Yanka, con la creatura che si muove tra gli organi interni e l'intestino sino a raggiungere il cuore, contribuendo a rimetterlo in attività.
La sensuale (e nudissima) Emmanuelle Escourrou, protagonista di Baby blood
"La gravidanza è un processo che invita a cedere alla forza invisibile che si nasconde nella vita." (Judy Ford)
N.B. Il seguente video è riservato solo ed esclusivamente a un pubblico adulto
F.P. 23/03/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 87'46")
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