Regia di Omri Dorani vedi scheda film
Padre (volutamente) mancato finisce vittima del figlio mai voluto. Un aborto, e la conseguente crisi di coppia, sono alla base di uno dei più inutili (e mal spiegati) finti horror mai girati.
Cory (Jeff Ayars) e Reina (Simone Policano) sono una coppia in crisi, causa un aborto suggerito da Cory. I due decidono di passare un week-end in una casa isolata, ereditata, nel tentativo di recuperare un rapporto ormai alla deriva. Dopo essersi stabiliti, inaspettatamente durante la notte un bambino si presenta alla porta, sostenendo di essere loro figlio. Il nome che pronuncia, Zeke, era stato veramente quello desiderato dalla madre, da destinare al figlio mai nato (?).
Omri Dorani propone un soggetto incomprensibile, e Rob Harmon sviluppa -in maniera indecifrabile- una non storia. È chiaro che si tratta di una metafora: lui è un mezzo bastardo che tradisce la ragazza e che, quando lei resta incinta, la spinge ad abortire. Tutto questo non è esplicito ma viene dedotto durante lo sviluppo del film. Che presenta una bella fotografia e scenari indovinati. Anche i due attori (la Policano e Ayars) sono bravi. Ma la sensazione di indeterminatezza è quella che predomina dall'inizio alla fine.
Come horror, This is our home fallisce ad ogni livello: non c'è tensione, brivido e nemmeno riesce a coinvolgere per l'assurdità della situazione. Zeke, il bambino comparso all'improvviso, sarebbe il figlio mai nato. Per non spiegati motivi appare così d'improvviso in piena notte, e la successiva reazione di Cory è ancora più innaturale. Forzata dall'essere entrato in una "stanza profonda", ex studio paterno nella casa ereditata, la cui funzione non viene -come del resto quasi tutto nel film- spiegata. Nonostante la durata superi di poco l'ora, appare tempo mal utilizzato durante la visione. Sarebbe stato più indicato per un corto in stile Ai confini della realtà. Una premiazione sospetta, assieme alle entusiastiche recensioni sull'imdb, contrasta con la realtà, tracciata lucidamente dalla media dei voti che lo confina ad un misero 3,3 su 10.
"Dal nulla in cui rientri ombra tradita
Non uscir a turbarmi. È troppo forte
L'orror da cui la colpa mia è seguita." (Giuseppe Artale)
F.P. 06/02/2020 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 73'11" / Data del rilascio USA: 03/12/2019)
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