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Ashfall

Regia di Byung-seo Kim, Hae-jun Lee vedi scheda film

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La recensione su Ashfall

di alan smithee
4 stelle

locandina

Ashfall (2019): locandina

FEFF 22 - FILM D'APERTURA Il monte Paektu, vulcano attivo ma tranquillo che separa un tratto di Corea del Sud da quella del Nord, improvvisamente comincia ad eruttare, provocando una serie di violenti terremoti e smottamenti che sconvolgono sia la metropoli di Seul, sia la capitale del Nord, Pyongyang.

La tragedia, che si abbatte rovinosa sulle cose come sulla incolumità della popolazione, è provocata simultaneamente da crolli, sprofondamenti del suolo, lapilli incandescenti e altre mortali, spaventose manifestazioni violente e senza controllo, frutto di quella incontenibile furia naturale quasi senza precedenti.

L'emergenza fa si che i destini di tre uomini di valore siano messi a fattor comune dalle drammatiche circostanze, riuniti dal caso al fine di scongiurare ulteriori ed ancor più gravi futuri ed ormai certi movimenti tellurici di portata catastrofica.

scena

Ashfall (2019): scena

scena

Ashfall (2019): scena

Tre figure che potrebbero individuarsi come: il braccio, la mente.... e la spia. Il braccio è Jo In-chang (interpretato dal divo Ha Jung-woo), un abile esperto di ordigni con moglie incinta, che dovrà non tanto disinnescare ordigni come è prassi dello specialista, bensì metter mano ed avviare all'innesco la bomba nucleare scelta per soffocare su se stesso il vulcano.

La mente, invece, è il mite e dubbioso scienziato Kang Bong-rae (interpretato da una star di prima grandezza, anche a livello di dimensioni fisiche, come Ma Dong-seok), a cui si deve la formulazione del progetto atto a bombardare il monte, derivato da una sua previsione non ascoltata già forrmulata realisticamente anni addietro, ma snobbata dal Governo, e che lo spinse ad emigrare negli States, relativa ad un probabile risveglio di quel vulcano.

scena

Ashfall (2019): scena

scena

Ashfall (2019): scena

La spia, infine, incaricata di sottrarre l'arma nucleare dalla vicina ed ostile Corea del Nord, è un militare coreano del Nord di nome Lee Joon-pyeong (lo interpreta il più internazionale e glamour tra gli attori sudcoreani, ovvero Lee Byung-hun), spia del governo del Sud, personalità divisa dal suo dovere istituzionale ed i sensi di colpa che il suo ruolo da complottista comporta. La vicenda si snoda tra azione, spionaggio, catastrofi naturali che il buon budget e le moderne tecniche a disposizione consentono di veder rappresentate con un realismo che non esclude un buon coinvolgimento emotivo.

scena

Ashfall (2019): scena

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Ashfall (2019): scena

Di fatto il filmone, valido in parte e solo per quanto riguarda le tecniche di realizzazione, è la risposta coreana al filone catastrofico ad alto budget americano a cui fanno da portabandiera registi dallo stile tronfio e dai ritmi travolgenti del calibro di Roland Emmerich e Michael Bay. Ma, esatramente come quasi o quasi tutti i prodotti di questi ultimi, il film evidenzia madornali lacune di fatto imperdonabili per quel che attiene lo sviluppo dei personaggi, e non solo i tre citati, ma anzi soprattutto per quel che attiene la serie di figure, banali e dozzinali che ne fanno da pasticciato corollario, disegnando scenari di umanità scontata che li trasforma in mattatori e garanti di drammatiche quanto inverosimili situazioni ruffiane tutte piagnistei o pateticità di fatto insopportabili, oltre che francamente inaccettabili.

locandina

Ashfall (2019): locandina

La mogliettina incinta che, naturalmente, ha l'avvertenza di partorire con pedante e paradossale tempismo, batte tutti i temibili concorrenti quanto a leziosità e fastidio in grado di suscitare sullo spettatore. La regia del roboante e poco calibrato progetto è opera di una direzione a quattro mani, opera di due registi piuttosto noti in patria, Byung-seo Kim e Lee Hae-jun, quest'ultino anche piuttosto noto in Occidente per l'apprezzamento e sofisticato Castaway on the moon.

I film sui vulcani non hanno mai avuto una grandissima fortuna, soprattutto in termini di qualità, ma, ora più che mai, vedendo questo filmone e anche filmaccio svilito da puerili ammiccamenti e campanilismi sentimentali, mi viene da rimpiangere il sin troppo snobbato, ma da me sempre assai apprezzato, Dante's Peaks - La furia della montagna, con Pierce Brosnan e la mitica Linda Hamilton, diretto con brio catastrofico appropriato e senza troppe sbavature buoniste da Roger Donaldson.

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