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Malignant

Regia di James Wan vedi scheda film

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La recensione su Malignant

di ilcausticocinefilo
6 stelle

 

Malignamente divertente”. Difficile dire se sia cosa buona e giusta, per un horror, ma così è. Particolarmente spaventoso non riesce ad esserlo, questo nuovo film targato Wan, ma abbastanza coinvolgente, moderatamente ansiogeno e un pochetto disgustoso sì (specie in seguito alla “rivelazione” finale). Il merito, bisogna dirlo, più che alla sceneggiatura va sicuramente all’idea iniziale, alla fumosa e cupa fotografia di Burgess e alle ottime trovate scenografiche.

 

 

Annabelle Wallis

Malignant (2021): Annabelle Wallis

 

 

La regia di Wan contribuisce – anche quando si lascia un attimo andare ai virtuosismi – e s’apprezza in particolare la discontinuità rispetto ai due The Conjuring, tanto nella forma quanto nella sostanza. Ovvero, la rinuncia a scivolare ad ogni pie’ sospinto in banalissime jump-scares che non incantano più nessuno e la dismissione del pesantissimo sottotesto sedicente realistico ed effettivamente bigotto degli ormai insopportabili film sui coniugi investigatori del paranormale.

Qui, al contrario, sia la sceneggiatrice, Akela Cooper, che il regista – autore peraltro del soggetto insieme alla stessa Cooper e alla moglie – paiono non prendersi eccessivamente sul serio, e la cosa diventa lampante nell’ultima parte, quella del colpo di scena assurdissimo che è arduo decidere se sia da considerarsi più delirante o perversamente geniale.

 

Comunque, quel minimo di originalità di cui si fa mostra rispetto alla media del cinema dell’orrore mainstream è apprezzabile: certo non basta ad elevare il film verso chissà quali vette ma, per l’appunto, si fa fatica ad immaginare fossero quelle le intenzioni alla base. Come intrattenimento vagamente orrorifico il film funziona e tocca probabilmente l’apice con l’avvincente inseguimento che si conclude per le nebbiose “cavità” dell’ottocentesca città vecchia.

E’ pur vero che forse la durata poteva essere più stringata (e l’opera ne avrebbe guadagnato in suspense, che in ogni caso non viene quasi mai a mancare), che nell’ultimo atto “action” un poco si va a sbracare e, inoltre, che il finale è leggermente sottotono (fino a un certo punto, in realtà, considerato che quel lieve “bzzzz”, quel flebile farfallio, aggiunge un’ultima, sorniona, sottolineatura sarcastica). Tuttavia, al netto dei difetti che indubbiamente vi sono, Malignant in generale supera di gran lunga – insieme, sorprendentemente, al 5° capitolo della “serie purgante” – molti horror americani (perché casi a parte sono film come Lo sciame) visti negli ultimi tempi e – tanto per “fare nomi e cognomi” – mi riferisco specificatamente e ovviamente a sensazionali opere del calibro di Army of the Dead, The Conjuring 3, A Quiet Place 2, Fear Street.

 

 

Annabelle Wallis

Malignant (2021): Annabelle Wallis

 

 

Qualcuno forse dirà: “e va beh, s’è questa la concorrenza...” Ok, d’accordo, ma – andiamo! – perlomeno il tentativo di sviare un attimo dai soliti canoni e dai soliti franchise interminabili (peraltro avvallati bellamente dal Wan produttore evidentemente bravissimo nel fiutare l’affare…), e soprattutto dalle solite trame inconsistenti, regie anonime e non parliamo poi delle citate jump-scares a profusione, per chi scrive è degno di nota. Ripeto e ribadisco: già solo il tentativo.

Però, se proprio proprio vogliamo andare a cercar fuori il pelo nell’uovo, a quel che si è detto aggiungiamoci pure che la colonna sonora risulta talvolta parecchio invadente e fracassona (sin dai titoli di testa).

E, di nuovo, sì, certo, è assurdo, è esageratissimo, è completamente fuori di testa, ma appunto per questo in generale riesce a divertire e riporta perfino alla memoria certi film “dell’orrore” dei tempi che furono, tra Argento e Raimi. Ovviamente, facciamo tutti i dovuti distinguo e gli ineludibili scongiuri, ma – quantomeno al sottoscritto – questo Malignant a tratti ha ricordato quasi la giocosità e voluta “demenzialità” d’una perla come Evil Dead II, in particolare nel suo prendersi gioco degli stilemi dell’horror frequentati fino all’altro ieri dallo stesso Wan, che qui da subito svia gli spettatori facendo loro credere di trovarsi di fronte prima alla solita storia di una casa infestata, poi d’una scontatissima possessione demoniaca, poi d’un ovvio home invasion, per invece cambiare completamente rotta a metà film, mandare tutto all’aria e procedere verso la finale rivelazione epidermica che – seppur, forse, vagamente prevedibile (in una forma più, diciamo così, “normale”, quindi in effetti non fino in fondo) – risulta certo piuttosto difficile da dimenticare e, giustappunto, talmente “parossistica” da sfiorare la genialità e costeggiare le rilucenti spiagge dell’horror comedy.

 

 

Ingrid Bisu

Malignant (2021): Ingrid Bisu

 

 

E' piuttosto complicato ritenere il tutto involontariamente ridicolo, perché il risultato sembra proprio ricercato a bella posta. Poi, chiaramente, può piacere o meno, ma insomma in linea di massima intrattiene. Nulla di eccezionale, nulla di rivoluzionario, nulla di indimenticabile da inserire di diritto negli annali dell’horror cinematografico, ma per le quasi due ore in cui illumina lo schermo qualcosa di, per ritornare all’inizio, senza dubbio “malignamente divertente”.

 

 

Annabelle Wallis, Maddie Hasson

Malignant (2021): Annabelle Wallis, Maddie Hasson

"Shit, le botte in testa le fa un mal dall'ostia..."

 

 

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