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El secuestro de Lola

Regia di Raúl Fernández vedi scheda film

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La recensione su El secuestro de Lola

di Marco Poggi
7 stelle

Lola la camionista e l'agente Jorge, in questa loro seconda avventura cinematografica se la devono vedere con il Maestro, il suo esercito femminile e il suo iper-tecnologico camion nero con cannoni e mitra. Si sterza sul fumetto d'avventura e sulle imprese fanta-spionistiche alla James Bond o alla Supercar, però il tutto non annoia; anzi, diverte.

Lola la camionista e l'agente Jorge, in questa loro seconda avventura cinematografica se la devono vedere con il  misterioso Maestro, il suo esercito femminile (composto da cattive ragazze, che competono in bellezza con la protagonista) e il suo iper-tecnologico camion nero con cannoni e mitra, che lo rendono più un cattivo alla James Bond, anzi, la parodia di un cattivo alla James Bond, che, forse, è cosa migliore. Dopo il film precedente di origine e vendetta contro il perfido narco-trafficante che ammazza i camionisti onesti, come il padre di Lola, qui ai sterza sul fumetto d'avventura e sulle imprese fanta-spionistiche alla James Bond (quando la cupezza dei film con Daniel Craig erano ancora un sogno)  o alla "SUPERCAR" (vedi il film tv di Kitt intitolato "GOLIATH", dove il super-camion del perfido Garth Knight -  con il protagonista David Hasselhoff che si sdoppia e si fa cattivo, si mette un pizzetto posticcio e si veste come il John Travolta de "LA FEBBRE DEL SABATO SERA" - tempesta di missili una base segreta americana, nascosta in una montagna e quando nel secondo, "IL RITORNO DI GOLIATH" questo super-camion sfonda con facilità posti di blocco della polizia, fatti con modellini giocattolo, perché "SUPERCAR" resta un serial tv girato in economia) , però il tutto non annoia; anzi, diverte. Aumentano le scene d'azione per la bella camionista interpretata da Rosa Gloria Chagoyán (vedi la sua fuga in deltaplano con Rolando Fernández - che sarà anche bravo come Jorge, l' eroe maschile del film, ma con quella faccia da Matteo Salvini che si porta appresso, fa rimpiangere Sean Connery, Roger Moore, David Hasselhoff, Terence Hill e Giuliano Gemma, per dirne alcuni), come anche i rischi (la rapiscono, la picchiano e le sparano addosso, ma, dopo poche scene "drammatiche", lei si rimette in piedi e torna impavida a combattere  e a guidare il suo camion, consapevole che non la possono ammazzare, perché è l'eroina della storia), però si tifa volentieri per lei. Il finale  è un cliffhanger che prerapara il terzo capitolo della saga. Curiosità notevole. 

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