Regia di Armand Weston vedi scheda film
Esordio ufficiale in regia per Armand Weston, anche autore di una sceneggiatura da un lato ispirata da un fatto di cronaca e dall'altro dal romanzo Histoire d'O.
La giovane Cathy (Jean Jennings) viene sorpresa con l'amica Susan (Day Jason) mentre fa uso di sostanze stupefacenti. I genitori decidono di farla rinchiudere in una clinica d'osservazione psichiatrica, senza minimamente sospettare che dietro a quell'apparente istituzione per il recupero di persone problematiche si nasconda in realtà un inferno. Abusata e maltrattata, Cathy decide di concedersi all'affidamento di un dottore che sembra essere più comprensivo. Ma la situazione si va facendo ancor più tragica, quando la ragazza si rende conto di essere finita nelle mani di un sadico, e della di lui sorella.
"No afrodisiac is so potent as defiance of good". La scritta in sovrimpressione prima dei titoli di testa dichiara apertamente trattarsi di un film stimolante, erotico, con deriva hard. Diretto da Armand Weston, regista del quale abbiamo avuto modo di scrivere in occasione della recensione su Take off - E ora spogliati, The defiance of good ne rappresenta il debutto ufficiale (dato l'irreperibile mediometraggio The hot house, datato 1970 e siglato come Al West). Dopo un inizio drammatico, Weston si orienta verso un tipo di erotismo sadico, proponendo la protagonista, ospite del Eastwood General Hospital, nel ruolo di vittima: per due settimane non potrà ricevere visite, né avere contatti con l'esterno, restando di fatto reclusa nella struttura. Sottoposta ad ispezione corporale (esplicita), durante la prima notte di permanenza subisce violenza carnale da parte di tre uomini. Non creduta dagli infermieri, finisce sotto le attenzioni di un medico che la ospita in casa, solo per proseguire a subire un tipo di rigida educazione, comprensiva di gogna, frustate e rapporti sessuali promiscui. Cathy rincontra anche l'amica Susan (e il finale riserva su di lei un bel colpo di scena) e alla fine, lasciata libera di scegliere -tra la libertà e la schiavitù- si rende conto che quel mondo apparentemente violento è meno cinico e ipocrita di quello esterno. Girato in ambienti claustrofobici, e interpretato da un'attrice al limite della maggiore età (la Jennings, classe 1957, firmò una liberatoria dichiarandosi falsamente ventitreenne), The defiance of good è un film cupo, non privo di cura nei dettagli, ben scritto e recitato. Inizialmente ispirato da un reale fatto di cronaca, Weston sembra poi subire l'influsso "fantastico" del celebre romanzo Histoire d'O, novella che in quel periodo ha alimentato la fantasia di svariati registi, finendo alla base di molte pellicole (a cominciare dal precursore Maliziosamente, si ricordano velocemente l'omonimo film di Just Jaeckin, The world of Joanna e La punizione).
Curiosità
- Il padre di Cathy è interpretato da Steve Lincoln, attore che spesso ha utilizzato lo pseudonimo di Roderick Usher (personaggio di fantasia creato da Edgar Allan Poe).
- La graziosa Day Jason (la receptionist che subisce oltraggio in viso ne I pomeriggi privati di Pamela Mann) è comparsa in una serie di film hard, variando sempre nome: Daniella DiOrici, Nina Mooka, Regina Lee, Amy Wells, Chickie Love, Dana Mann e, più spesso, accreditata come Naomi Jason.
"Nella perversione masochistica come nel masochismo morale, la sofferenza non è il vero fine. In entrambi i casi è il mezzo per raggiungere un fine: dimenticare il proprio essere." (Erich Fromm)
Trailer 1
Trailer 2
19/12/2019 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 72'40")
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