Regia di Lamberto Bava vedi scheda film
Il migliore degli otto film televisivi girati da Lamberto Bava (tra il 1987 e il 1988) per Mediaset.
Vincent (Tomas Arana), celebre regista di film horror, ha un diverbio con lo sceneggiatore Paul (David Brandon), tanto violento che quest'ultimo viene licenziato. In seguito Vincent, sua moglie Betty (Carole André) e la figlia Susan (Joyce Pitti), iniziano ad essere bersaglio di ignoti, destinatari di ripetute minacce che si intensificano, nel volgere di poche ore, con telefonate anonime, sabotaggi agli impianti domestici, uccisione del cane, colpi alla porta e, infine, biglie d'acciaio rotolanti (come in Salem's lot di Stephen King) che annunciano l'irruzione, nella loro villa isolata, da parte di qualcuno. L'intruso è Paul, ma si scopre che non agisce da solo in quanto è accompagnato da Eddie (Ulisse Minervini), un attore che ha subìto un incidente sul set durante le riprese di un film diretto da Vincent. Prigioniera dei due rancorosi aggressori, la famiglia del regista finisce al centro di scherzi agghiaccianti, attuati dalla coppia criminale che fa ricorso all'uso di trucchi ed effetti speciali.
Il maestro del terrore: David Brandon e Carol André
Film realizzato per il ciclo televisivo "Alta tensione" da un ispirato Lamberto Bava che, in questa circostanza, può contare anche sul contributo di un ottimo cast tecnico e artistico. La sceneggiatura è opera di Dardano Sacchetti; gli effetti speciali portano la firma di Sergio Stivaletti; le suggestive scenografie sono curate da Antonello Geleng; tra gli attori figura la celebre "perla di Labuan", Carol André; il direttore della seconda unità è Ferzan Özpetek. Sempre di buon risultato è poi il lavoro di Simon Boswell alle musiche. La prima parte del film è piuttosto contenuta nel ritmo, Bava predispone il necessario preambolo destinato a confluire in un secondo tempo teso e angosciante, nel quale gli effetti gore e splatter raggiungono livelli decisamente inadatti al mezzo televisivo. Ragion per cui, pur essendo stato realizzato nel 1988, Il maestro del terrore verrà trasmesso in TV solo il 28 giugno 1999, anticipato a cadenza settimanale da altri due titoli della serie (Il gioko e Testimone oculare). Dei quattro [1] è anche l'unico ad essere stato distribuito in home video. Probabilmente è anche il migliore dell'intero lotto di film realizzati per Mediaset (gli altri appartengono al precedente ciclo "Brivido giallo"). Forse la naturale competizione tra sceneggiatore e regista - presente anche dietro le quinte - ha stimolato i due autori a dare il meglio, contribuendo così a rendere di una qualità davvero cinematografica il prodotto.
Il maestro del terrore: David Brandon e Tomas Arana
Intervista allo sceneggiatore Dardano Sacchetti
Domanda: Il maestro del terrore racconta una storia di "vendetta", da parte di uno sceneggiatore nei confronti del regista: è sbagliato vederne una metafora di Sacchetti vs Fulci? Voglio dire: quel soggetto è molto autobiografico, vero?
DARDANO SACCHETTI: "Fa parte del ciclo televisivo chiamato 'Alta tensione', da associare in qualche modo a quello chiamato 'Brivido giallo'. È ovviamente un film autobiografico ed è ovviamente una specie di vendetta; ma non contro Fulci, bensì contro Lamberto. Il bello è che Lamberto non si è neanche accorto d'essere lui il bersaglio. Ma con quel film si interruppe anche la mia collaborazione con Bava, che infatti non mi ha mai più chiamato, anche se ci siamo rincontrati per caso alla PAC per un giallo, che poi è stato realizzato da Aldo Lado, Alibi perfetto."
Il maestro del terrore: David Brandon (a sinistra) e Tomas Arana (a destra)
La parola a Lamberto Bava [2]
"Nella storia c'era tutto il disprezzo che poteva provare uno sceneggiatore, uno sceneggiatore maltrattato da un regista, e la sua vendetta. Dardano non aveva barato, perché era quello che realmente provava per alcuni registi. A quei tempi avevo già sospetti e certezze che lo pensasse anche di me. (...) Ci volevano degli attori molto bravi. Volevo lavorarci da tempo, così Tomas Arana fu il Maestro del terrore, e non potevo scegliere meglio. Giusto nel fisico, bello ed enigmatico, era un attore americano, amava il nostro Paese e il teatro. Per lo sceneggiatore, l'antagonista, ci avevo già lavorato [3], avevo già apprezzato e non potevo scegliere meglio di David Brandon. Girammo il film con la presa diretta inglese. Per la moglie del regista, un'altra attrice americana, la perla di Labuan nel Sandokan televisivo, Carol André. Finalmente attori bravi, non dovevo dirgli niente, potevo divertirmi, pensare alle inquadrature, al ritmo del film, agli effetti. Per l'altro cattivaccio, anche lui assetato di vendetta, un attore cantante rock, Ulisse Minervini. Era veramente pazzo, metteva paura, con gli occhi spiritati e il fisico possente. C'era Joyce Pitti, la figlia, quella che nel film doveva subire le violenze, che era veramente impressionata dalla sua grinta e mentre girava aveva paura. (...) L'ultima scena, quella delle palline da golf devastanti, l'ho girata divertendomi con i miei trucchi del mestiere, slow motion, palline da golf truccate, inquadrature a marcia indietro, palline da ping pong aggiustate per sembrare da golf, un fucile a molla che le sparava con una precisione quasi assoluta."
"Alta tensione" - La serie completa
1 - Il maestro del terrore
2 - L'uomo che non voleva morire
3 - Il gioko
NOTE
[1] L'uomo che non voleva morire è stato trasmesso, in prima visione, solo nel 2007 sul canale satellitare Fantasy.
[2] Dichiarazioni pubblicate in "Lamberto Bava - Il maestro del terrore" (pag. 199-200), Nocturno libri.
[3] Le foto di Gioia (1987).
Il maestro del terrore: David Brandon
"Scrivevo le sceneggiature ma detestavo scrivere. Ho quindi voluto essere regista così che un altro scrivesse le mie sceneggiature, ma non è successo: me le sono dovute scrivere da solo."
(Wong Kar-wai)
F.P. 02/04/2022 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 86'56")
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