Regia di Robert Lorenz vedi scheda film
Un discreto film con alcune scene che spingono. Di pedale e di acceleratore spericolato.
Ebbene, oggi non ci spingeremo molto in là, a ritroso cioè nel tempo, parlandovi infatti d’un film non malvagio, uscito nei cinema soltanto due anni or sono, ovvero The Marskman. Questo il suo titolo originale, da noi divenuto Un uomo sopra la legge.
Diretto da Robert Lorenz, per più d’una decade, l’ex direttore della fotografia di Clint Eastwood (suoi i lavori, per esempio, in Mystic River & Gran Torino), col quale lavorò, con Clint in veste però attoriale, per il suo esordio registico dietro la macchina da presa, ovverosia Di nuovo in gioco.
Qui, Lorenz, al suo secondo opus dopo quello appena succitato, si trova alle prese, sotto la sua direzione, con un altro pezzo da novanta dello star system hollywoodiano, ovvero nientepopodimeno che il coriaceo, sempre prestante e sempiterno, immarcescibile ed eccellente, britannico Liam Neeson (La preda perfetta). Il quale, in tale Un uomo sopra la legge, film action con crepuscolari tonalità thrilling della consistente ma avvincente durata corposa di 108 minuti netti, scritto dallo stesso Lorenz assieme alla premiata ditta formata da Chris Charles & Danny Kravitz, incarna il personaggio di nome Jim Hanson. Ex cecchino mirabile e infallibile, in passato appartenente al corpo dei marines, ritiratosi a vita privata nel suo ranch solitario situato vicino alla linea di confine demarcante il Messico dall’Arziona. Jim, or allevatore, disilluso e affranto per la recente perdita della moglie, rischia perfino di essere sfrattato. Così, per smaltire le disillusioni esistenziali, si dà sconsolatamente al bere ma, vivaddio, viene sempre tirato su di morale dall’affettuosa e bellissima sua figlia (la magnetica Katheryn Winnick). Sino a che, un bel giorno, incappa, per fortuite circostanze del fato, in un avvenimento che gli cambierà la vita. Si troverà, giocoforza, costretto ad aiutare un bambino, Miguel (Jacob Perez), che sta sfuggendo a dei pericolosi narcotrafficanti. Divenendone il protettore e il vendicatore...
Ottima fotografia suggestiva di Mark Patten ed efficaci musiche d’atmosfera di Sean Callery, recitazione rocciosa e sentita dell’impeccabile e perfetto Neeson per un film d’azione perlopiù ambientato in ore diurne altamente solari e torride, mescolate poi a sapide riprese notturne diluite fra rosseggianti tramonti dell’imbrunire più dolcemente melanconico, Un uomo sopra la legge è un film dalla trama e dall’andamento narrativo piuttosto convenzionali, non proponendoci niente di trascendentale o memorabile. Come si suol dire, giocando di parole, non v’è nulla di nuovo sotto il sole. Eppur regge la tensione delle sue 2h circa in virtù del suo forte ritmo e di grintose scene ad alto tasso di pura adrenalina furente.
Spesso sbanda e, a tratti, risulta noioso. Ma, sostanzialmente, funziona.
Paragonabile, per certi versi e involontarie analogie, a Cry Macho di Clint Eastwood, in quanto distribuiti quasi in contemporanea, fra i suoi pregi maggiori, ribadiamo, un Neeson laconico ma espressivo come pochi, e nitide immagini ritmate e ben fotografate. Il suo difetto più evidente, purtroppo, consiste nel poco empatico Jacob Perez.
Nel cast, Juan Pablo Raba e Teresa Ruiz.
di Stefano Falotico
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