Regia di Domenico Paolella vedi scheda film
A scriverlo ci si sono messi in sei: tre Marcello (Marchesi, Ciorciolini, Mantoni), più Carlo Moscovini, Edoardo Anton e lo stesso Totò, da cui proviene, dice la didascalia iniziale, l'idea originale di trarre questo film da un racconto di Augusto Novelli. Che sia una storia elaborata con cura da molte mani infatti si vede: l'intreccio è vivace e ben costruito, i personaggi vanno oltre le tipiche macchiette da 'film di Totò' e questo Coraggio lascia trasparire un pathos inusuale per una commediola italiana di quei tempi. Meno battutine e smorfie e più verosimiglianza ed emozioni: il risultato è discreto. Azzeccata anche la scelta di Cervi come partner.
Un imprenditore sta andando lentamente in rovina (per colpa di un segretario disonesto); ha inoltre un'amante da nascondere. Un giorno l'uomo salva da un tentativo di suicidio il povero Gennaro, che però non apprezza e per ripicca si stabilisce a casa dell'imprenditore con famiglia a carico. Soltanto Gennaro però riuscirà a far licenziare il segretario e ad allontanare la scandalosa amante: entrerà nelle grazie e nell'azienda del nuovo amico.
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