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Gioventù perduta

Regia di Pietro Germi vedi scheda film

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La recensione su Gioventù perduta

di alan smithee
7 stelle

locandina

Gioventù perduta (1947): locandina

Un manipolo di giovani rapinatori appartenenti al ceto borghese e dunque insospettabili, mette a frutto diversi colpi, l'ultimo dei quali incappa nel morto: un anziano colto a bruciapelo sul luogo del delitto, freddato per aver riconosciuto i malviventi.

La narrazione ci svela subito i colpevoli, per lo più giovani appartenenti alla sfera studentesca/universitaria romana, entro cui finisce per infiltrarsi il giovane e zelante ispettore Marcello Mariani (Massimo Girotti), che, spacciatosi per matricola impegnata in una iscrizione tardiva, si invaghisce, ampiamente ricambiato, della bella studentessa Luisa (Carla Del Poggio), che altri non è se non la sorella, onesta ed ignara dei fatti, del disinvolto e spregiudicato Stefano (Jacques Sernas).

Carla Del Poggio

Gioventù perduta (1947): Carla Del Poggio

Entrambi figli più grandi tra la prole che fa capo ad un professore universitario stimato, cresciuti in un ambiente culturalmente elevato che ne ha alimentato anche gli interessi facendo apprezzare loro le cose belle della vita, i due fratelli tuttavia agiscono in modi completamente diversi: tanto onesta e solare appare la sorella, tanto infido ed intrigante il fratello, che finirà anche per commettere un errore madornale durante un colpo ai danni della cassa universitaria, lasciando sul luogo del crimine il proprio accendino con tanto di iniziali.

Raccolto da una ingenua spasimante del bel ragazzo, costei troverà la morte proprio per opera dello stesso, ormai avvinto da una brama di possesso e completamente preso dal suo delirio di arricchimento facile, da finire i suoi giorni in un regolamento diretto con la polizia, alla guida dello stesso dolente ispettore Mariani, ormai seriamente innamorato della sorella del criminale, ma anche completamente coinvolto nel suo mestiere di garante dell'ordine e della legge.

Da una sceneggiatura collettiva a cui han preso parte nomi illustri del cinema italiano come Mario Monicelli, Antonio Pietrangeli, Leopoldo Trieste, lo stesso Pietro Germi ed altri ancora, Gioventù perduta mescola con felici intuizioni narrative il noir classico con lo stile neorealista intento a farsi carico di descrivere un disagio di una generazione degli anni del dopoguerra, sin troppo facilmente proiettata sulle illusioni del vivere facile e al di sopra delle proprie possibilità.

scena

Gioventù perduta (1947): scena

Massimo Girotti, Carla Del Poggio

Gioventù perduta (1947): Massimo Girotti, Carla Del Poggio

Premiato come miglior film e miglior attore straniero in un film italiano (relativamente all'interpretazione lodevole di Jacques Sernas, in grado di dar vita ad un personaggio dai molti risvolti e dalle mille sfaccettature, quasi tutte rivolte verso il male), Gioventù perduta anticipa le tematiche di molto cinema futuro impegnato a dedicarsi al disagio dell'età giovanile, al baratro a cui sono destinate certe esistenze illuse a tal punto dai progetti di un facile arricchimento, da inoltrarsi con deliberata imprudenza verso la strada senza ritorno del crimine più efferato e crudele.

 

 

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