Regia di Vincenzo Natali vedi scheda film
I saldi di fine stagione ci regalano un piccolo gioiello che, da oltre un anno, raccoglie premi nei festival specializzati in fantascienza e fantastico. È l’esordio di un figlio di emigranti italiani nato a Detroit ma vissuto a Toronto, fin da piccolo appassionato/ossessionato dal Futuro, assieme all’amico di sempre Andre Bijelic (che cosceneggia). È il racconto dell’incubo vissuto da sei personaggi, estranei l’uno all’altro, che, improvvisamente e senza conoscerne i motivi, si trovano dentro a una sorta di prigione, un labirinto di camere cubiche disseminate di trappole mortali. Realtà o Finzione? Alla domanda, di gran moda al cinema negli ultimi mesi, il film risponde con acute invenzioni visive che riescono a vincere la modestia dei mezzi a disposizione (Il film è stato girato in meno di un mese in un singolo set costruito in una casa di Toronto; e in un solo cubo 14x14, anche se lo sfondo dell’azione cambia in continuazione): una straordinaria sfida centrata che ricorda il primo Lucas di “L’uomo che fuggì dal futuro” e rimanda al climax artistico canadese, che da anni partorisce sogni rivestiti di fertile angoscia, da Cronenberg fino a “X-Files”. Tutti atleticamente espressivi, e di funzionale provenienza teatrale, gli attori.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta