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Cube. Il cubo

Regia di Vincenzo Natali vedi scheda film

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La recensione su Cube. Il cubo

di supadany
8 stelle

Visto al cinema quando uscì, e fu un’inaspettata sorpresa, un po’ perché era fine stagione (ed in quei tempi i cinema, almeno qui a Brescia, chiudevano proprio tutti appena arrivavano i canonici 30°), un po’ perché nessuno sapeva niente di Vincent Natali ed il film era un low budget senza grandi spinte pubblicitarie (e non c’era nemmeno internet per informarsi come si deve anche volendolo).

Ma il pubblico gradì molto e a ben donde, infatti questo rimane un piccolo gioiello artigianale, sorretto più dalle idee che dai mezzi (scarsi, ma anche sfruttati al 200%).

Sei persone si ritrovano improvvisamente intrappolate in una sorta di cubo labirintico fatto di scomparti semoventi e pieno di trappole mortali quanto improvvise, per cui ogni passo avventato può portare ad una cruente morte.

Non capiscono perché si trovano lì, ma possiedono anche le capacità per trovare una soluzione.

Film che denota un importante talento rappresentativo, e non solo, tante piccole e succulente trovate che riescono a dar luogo ad un percorso sorprendente che riesce costantemente a creare le giuste ossessioni.

La suspence è peraltro sempre garantita lungo il viaggio claustrofobico degli sventurati protagonisti, e l’idea di fondo è stata in seguito più volte ripresa anche per scenari diversi (vedi “Saw”, più truculento, ma la logica di sopravvivenza e morte non è molto dissimile).

Il meccanismo funziona senza intoppi, anche se visto oggi paga un po’ lo sfruttamento del fulcro basilare che c’è stato nel frattempo, e la visione è sollecitata dai continui cambiamenti della situazione, infatti se lo scenario poco muta i pericoli invece si fanno sempre più pericolosi ed inaspettati.

Insomma si tratta di un piccolo film fatto con cuore e talento, a voler essere sinceri è anche un po’ ripetitivo (la logica quella è, ma è anche difficile chiedere di più a Natali), ma non poteva essere diversamente vista la situazione ed alla fine il risultato è più che soddisfacente.

Non imprescindibile, ma da vedere, almeno per farsene un’idea e per premiare un lavoro fatto con una sana passione e con tante idee che vanno ben oltre le possibilità di partenza.

Dicesi, forza di volontà (e di emergere).
VOTO : 7/10.

Su Vincenzo Natali

Per i mezzi che ha a disposizione, e per come riesce a rappresentare le sue idee con i medesimi, compie un lavoro di tutto rispetto.
Purtroppo mancherà il passo successivo, ovvero convincere quando i mezzi non gli mancheranno più, ma questo rimane un film da vedere.

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