Regia di Ron Howard vedi scheda film
La televisione di Ed, ovvero giorno per giorno, ora per ora (con appena una breve pausa notturna), la vita di un giovanotto normale ripresa dalle telecamere. Come dice l’ideatrice del programma, il protagonista non deve essere un virtuoso: "Se è un disperato è meglio. Ci metteremo a cercare una bella testa grossa che rotoli". Con l’ultimo film di Ron Howard, siamo evidentemente dalle parti di “Truman Show”. Con qualche differenza: la sceneggiatura non ha la corposa solidità e il cupo sottofondo di quella del film di Weir, i partecipanti allo show sono consapevoli dello spettacolo, perciò meno ineluttabilmente avvinti da un destino scritto dall’alto, i tempi della commedia ogni tanto si slabbrano in una serie di eventi prevedibili. Resta la conoscenza diretta di Howard del fascino passivo e avvolgente delle sit-com (era, da giovane, uno dei protagonisti di “Happy Days”), con i suoi quotidiani, insperati e dialogati colpi di scena. E resta la bravura degli interpreti, soprattutto il pazzo Woody Harrelson (il fratello di Ed), il patrigno Martin Landau, la madre Sally Kirkland. Ed è bravo persino Matthew McConaughey, che in altri film pareva un pezzo di marmo e che invece funziona come ragazzone proletario.
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