Regia di Michael Chaves vedi scheda film
Sulla falsa riga dei precedenti Conjuring, miscela un po' de L'Esorcista (omaggiatissimo a inizio film con l'arrivo del prete e lo sfondo della villa), un po' di Lost Souls (amuleto satanico collocato sotto il letto del posseduto) e un po' di stregoneria (la sequenza migliore è proprio quella con la protagonista che si muove in uno scantinato claustrofobico popolato dai topi). Da un punto di vista tecnico è un buon horror esorcistico, peccato che la sceneggiatura non proponga niente di innovativo. Si va dalle dote medianiche dei due protagonisti, capaci di captare quanto sia accaduto alle vittime di omicidio toccandone le mani nonché di trovare corpi sepolti, alle improvvise redenzioni di corpi sezionati dal medico legale, passando per una serie apparizioni di spiriti demoniaci dotati del dono dell'ubiquità (aspetto ripreso dai precedenti capitoli). Interessanti la mano del regista e il ritmo. Coinvolgente, ma trito e ritrito.
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