Pierre vive con la madre Marie in un castello della Normandia. Sono belli, ricchi e si amano. Ogni mattina, Pierre si reca con la moto ricevuta in eredità dal padre a casa della sua fidanzata Lucia. Una notte Marie dice a Pierre che ha fissato la data del matrimonio con Lucia. E proprio mentre Pierre sta correndo da lei per darle il felice annuncio incontra una ragazza che dice di chiamarsi Isabelle e sostiene di essere sua sorella.
Note
Dopo un montaggio di materiali di repertorio bellici sottolineati dalla musica rock, siamo sbalzati nell'atmosfera rarefatta di un'altissima borghesia francese. I colori, le atmosfere sommerse, i rapporti solo intuiti rimandano a una rielaborazione bene orchestrata del mélo classico. Peccato che dopo venti minuti Carax si tuffi nell'esasperazione techno-metropolitana, nell'inconsulta gestualità di giovani finto-poveri, in una scenografia rimbombante e kitsch.
Eclatante passo falso per Carax: privo di quell'estro energico e immaginifico riscontrabile nei suoi migliori lavori, "Pola X" affastella una serie di suggestioni e vezzi autoriali che sconfinano quasi sempre in un irritante autocompiacimento. Cinema d'autore fasullo, presuntuosamente intellettualistico e totalmente ripiegato su sé stesso. Voto 4,5
Leos Carax, regista-culto per eccellenza - e forse anche un po' per vocazione -, firma con Pola X il proprio suicidio commerciale. I detrattori del regista si sono potuti comodamente gustare gli inesorabili attacchi piovuti da ogni dove sull'opera più controversa e indifendibile del regista. Eppure, Pola X è, per usare un termine abusato, la quint'essenza dello stile barocco e romantico… leggi tutto
Non parte male “Pola X”, il nuovo film di Leos Carax presentato a Cannes: dopo un montaggio di materiali di repertorio bellici sottolineati dalla musica rock, siamo sbalzati nell’atmosfera rarefatta e raffinata di un’altissima borghesia francese, tra prati, castelli, una madre sontuosamente giovanile e un figlio disinvolto, devoto, forse vagamente incestuoso. I colori, le atmosfere… leggi tutto
The Old Man's Back Again...
Noel Scott Engel (9 Gennaio 1943 - 22 Marzo 2019)
Colonne sonore originali ("Pola X", "the ChildHood of a Leader" e "Vox Lux") e non originali.
Tendere la mano a un disgraziato che ha bisogno rende contenti e costa poco, ma può la coscienza accontentarsene? Possiamo vivere felici e panciuti accanto a persone che soffrono, perché non hanno nulla? Pieno di fuoco e imperfetto, provocatorio e imprevedibile è il film di uno che vuole vedere fino in fondo anche a costo di rompersi il muso.
Leos Carax, regista-culto per eccellenza - e forse anche un po' per vocazione -, firma con Pola X il proprio suicidio commerciale. I detrattori del regista si sono potuti comodamente gustare gli inesorabili attacchi piovuti da ogni dove sull'opera più controversa e indifendibile del regista. Eppure, Pola X è, per usare un termine abusato, la quint'essenza dello stile barocco e romantico…
Carax, che altrove ha mostrato di essere un ottimo regista, qui si perde nel nulla. In tutta la prima parte si impegna a imbastire tanti nodi nella capigliatura del suo film (le tombe bombardate all'inizio; un figlio e una madre che tra di loro si chiamano 'fratello e sorella'; il rapporto che lega il protagonista, la fidanzata e il cugino di lui; il libro 'ribelle' e di successo scritto dal…
Il film è decente solo per i primi 20' circa; condivido in pieno la recensione del critico: diviene poi una cagata, piena di sfigati di merda che sinceramente mi sono proprio stufato di vedere. Il protagonista, disturbato psichico, è indisponente e odioso; suo cugino un pirlone, la morosetta, poverina, è caruccia, la sorella o pseudo tale si apprezza soprattutto nelle scene di sesso, per il…
Non parte male “Pola X”, il nuovo film di Leos Carax presentato a Cannes: dopo un montaggio di materiali di repertorio bellici sottolineati dalla musica rock, siamo sbalzati nell’atmosfera rarefatta e raffinata di un’altissima borghesia francese, tra prati, castelli, una madre sontuosamente giovanile e un figlio disinvolto, devoto, forse vagamente incestuoso. I colori, le atmosfere…
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Eclatante passo falso per Carax: privo di quell'estro energico e immaginifico riscontrabile nei suoi migliori lavori, "Pola X" affastella una serie di suggestioni e vezzi autoriali che sconfinano quasi sempre in un irritante autocompiacimento. Cinema d'autore fasullo, presuntuosamente intellettualistico e totalmente ripiegato su sé stesso. Voto 4,5
commento di rickdeckard