Regia di Anthony Hickox vedi scheda film
WAXWORK
Famosissimo titolo di fine anni '80.
Di ritorno da scuola due ragazze passano di fronte al nuovo museo delle cere, dove vengono fermate dall'inquietante proprietario che le invita la sera stessa all'inaugurazione di questo "Waxwork".
Ad accogliere i visitatori ci pensa uno strano e grottesco nano cicciottello dalla voce stridula che li accompagnerà nel giro di questo inquietante museo;
Come al solito niente è come sembra ma lo spunto originale sta nel costruire diversi "minimondi" all'interno del museo raggiungibili semplicemente oltrepassando i cordoni che dividono i visitatori dalle statue.
Si crea così una sorta di struttura a episodi collegata da una valida storia centrale.
Queste"dimensioni" sono infestate dai vari mostri della storia del cinema e della letteratura; si parte dal lupo mannaro per passare a dracula, alla mummia, agli zombi, fino a risvegliarli tutti insieme nel mondo reale.
A parte l'uomo lupo che (oltre a doversi confrontare con l'insuperabile trasformazione di "un lupo mannaro americano a londra" di 7 anni prima) sembra proprio una baracconata, gli altri mostri sono fatti benissimo e gli effetti speciali rendono nel migliore dei modi, il livello di splatter è abbastanza alto e l'ironia non sempre è presente.
Da ricordare il brevissimo episodio in bianco e nero degli zombi, che è una spanna sopra tutto il film proprio per la fotografia, per come è messo in scena e per la realisticità dei non-morti; si riesce anche a percepire un'atmosfera classica anni '50 che nasconde anche i pochissimi difetti dei trucchi.
Il finale non mi ha convinto molto, mi è sembrato un po' banale, io avrei fatto scappare tutti i mostri dal museo; un'invasione nella città prima di riuscire a spezzare l'incantesimo sarebbe stata più originale.
Detto questo il film scorre bene e non ci si annoia, forse si meritava mezza stella in più ma personalmente non mi ha entusiasmato come altre pellicole di questo bellissimo periodo.
VOTO: 7
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