Regia di Nae Caranfil vedi scheda film
È il 1807 e il giovane Henri Beyle, che non ha ancora preso il nome di Stendhal, è in viaggio. Arte, musica e amore sono le tre ragioni di un peregrinare letterario che porterà il protagonista a Terracina, al confine tra lo Stato Pontificio e il Regno di Napoli. Henri (uno stralunato e spassoso François Cluzet) trova ospitalità, prima, in casa del Conte Nencini (Giancarlo Giannini), esiliato dai Borboni e poi, in una stazione di posta, dove incontrerà il suo idolo Gioachino Rossini (Pierfrancesco Favino). Impacciato, goffo e sventato, il protagonista si innamora, non corrisposto, sia della capricciosa e risoluta Gabriella (una bravissima Margherita Buy), moglie del Conte, sia della più malinconica e timida Josephina (Isabella Ferrari). Malaria e paludi pontine, politica e briganti, corteggiamenti e torture dei prigionieri, seduzioni e equivoci, amicizie intellettuali e commedia dei costumi, tempo perduto e incontri mai avvenuti. La regia di Nae Caranfil sposa l’andamento musicale, la struttura e le vocalità da opera buffa adottate da Frédéric Vitoux nel romanzo che è all’origine del film, “La commedia di Terracina”. Se Stendhal scriveva pensando ai ritmi rossiniani, il film persegue lo stesso obiettivo e quasi lo raggiunge
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