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Terapia e pallottole

Regia di Harold Ramis vedi scheda film

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La recensione su Terapia e pallottole

di FilmTv Rivista
6 stelle

In un film brillante, dalla sceneggiatura impeccabile Il sofà delle nevrosi e il portabagagli nel quale nascondere le vittime. Il complesso di Edipo e l’odio rispettoso per il capo. Il transfert e la vendetta. Il rituale dell’analisi e la cerimonia delle riunioni. I sintomi e le minacce, velate o esplicite. Parole e colpi di mitra. La psicanalisi e la mafia hanno, almeno secondo il regista Harold Ramis (“Ghostbusters”), analogie insospettate. Paul Vitti (Robert De Niro), potente mafioso newyorchese, e Ben Sobol (Billy Crystal), psichiatra di discreto successo, lievemente annoiato dai pazienti e prossimo alle seconde nozze con una conduttrice televisiva (Lisa Kudrow), s’incontrano per un’analisi selvaggia: sedute di pochi minuti, tuffi indesiderati nella vasca degli squali, pronti interventi notturni, smodate elaborazioni dell’aggressività, regali esagerati e minacce. Alla vigilia di un’importante riunione di tutte le famiglie degli Stati Uniti, per decidere una strategia che consenta al crimine italoamericano di sopravvivere e di difendersi dai gangster cinesi e russi e di non trasferire i propri affari su internet, Vitti “cade a pezzi”. Ha crisi di panico, piange senza ragione, non riesce a dormire e a stare con gli amici con i quali è cresciuto, ha problemi di impotenza sessuale, non ha più la forza di picchiare o di sparare, ha bisogno di uno psicanalista, anche se considera Freud “tutto scemo”. La solidarietà tra analizzante e analizzato, accomunati da un problema non risolto con le rispettive figure paterne, ritarda le nozze, insospettisce l’FBI e gli altri mafiosi, concede al film una divertente citazione onirica da “Il padrino”, mette in moto prevedibili e spassosi equivoci, alimenta un dialogo ricco di battute. Favoriti e assistiti da una regia di servizio e soprattutto da una sceneggiatura, scritta da Peter Tolan e dallo stesso Ramis, che ha la scaltrezza di intrecciare due filoni con mille stratificazioni cinematografiche, Robert De Niro, Billy Crystal, in stato di grazia, si concedono, a turno, strepitosi pezzi di bravura e omaggiano, con una risata, una nuova strana coppia: il mafioso nevrotico e lo strizzacervelli.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 23 del 1999

Autore: Enrico Magrelli

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