Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
Uno dei maggiori successi al botteghino della carriera di Sam Peckinpah è stato questo "Convoy",in cui le reminiscenze western dell'autore si mescolano al road-movie catastrofico in voga in quegli anni,quasi a richiamare l'andazzo degli stunt-film di Hal Needham con Burt Reynolds:è vero che viene confermata la fede di Peckinpah nell'anarchismo duro e puro,che vengono sbeffeggiati gli uomini politici in grisaglia sempre pronti a sfruttare i miti popolari,ma onestamente "Convoy" è uno dei titoli meno interessanti della filmografia di chi realizzò "Cane di paglia" e "Il mucchio selvaggio".in alcuni momenti,addirittura,pare una versione a stelle e striscie delle scazzottate ridanciane di Spencer & Hill,con qualche goccia di sangue in più,e se non si tiene conto della comunque evidente mano di un regista di qualità,si ha spesso la sensazione di trovarsi di fronte a una classica "americanata" nuda e cruda,con tutta la spacconaggine di prammatica.Nel duello tra il camionista fuorilegge Kristofferson e lo sceriffo Borgnine vige infine una sorta di codice cavalleresco adeguato al lessico di oggi,e il film si conclude su un patto tacito tra i due uomini:la pellicola,però,più di una volta richiama un effetto-giostra,rutilante e un pò insulso,che non le fa granchè bene.
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