Regia di Toshio Matsumoto vedi scheda film
Film simbolo della Nouvelle Vague giapponese degli anni 60;se cercate sul web questo titolo(Bara no soretsu-titolo originale;Funeral Parade Of Roses-titolo internazionale),noterete che le prime parole che vengono spese,riguardano il fatto che Stanley Kubrick da questa pellicola ha trovato ispirazione per alcune scene di"Arancia Meccanica".Probabilmente sarà vero,ma io non sono riuscito a trovarvici traccia...
Il funerale delle rose è ambientato a Tokyo nel quartiere di Shinjuku,i protagonisti sono quasi tutti gay,o meglio travestiti.
Il protagonista principale è il bellissimo Eddie,star indiscussa di un locale per omosessuali gestito da Leda,anche lui travestito ma un po' più anziano.Entrambi sono innamorati del padrone del locale,ambiguo individuo(anche spacciatore di droga)che inizialmente tiene"il piede in 2 scarpe";successivamente farà la sua scelta nei confronti di Eddie,provocando così il suicidio d'amore da parte di Leda.Eddie diventa così gestore unico del locale e può continuare la sua storia d'amore con l'uomo;il destino ci metterà uno crudele zampino,rievocando addirittura la tragedia greca Edipo Re di Sofocle...
Oltre la storia in se stessa,colpisce il modo in cui il film viene girato;il regista Toshio Matsumoto applica in maniera molto personalizzata la lezione della Nouvelle Vague(Nuberu Bagu),il film viene interrotto spesso da interviste fatte agli attori,compaiono didascalie godardiane,un litigio viene rappresentato come un fumetto,c'è un film nel film che viene girato da una scalcinata troupe underground,la quale addirittura si ritiene depositaria degli stilemi del regista lituano-americano Jonas Mekas"Tutte le esistenti definizioni del cinema sono state cancellate,tutte le porte sono aperte adesso".La rivalità tra i due travestiti viene acuita anche dal loro abbigliamento:Leda veste kimono tradizionali,Eddie indossa abiti sgargianti e kitsch,propri della moda fine anni 60.
Notevoli le riprese in esterno,dove si intravedono le famigerate performance degli"Zero Jigen".
Molti e forse anche un po'ingenui i riferimenti alla cultura pop dell'epoca:il locale dove i travestiti si esibiscono come"drag queen"si chiama"Bar Genet",il regista del film parallelo si chiama"Guevara"e si pettina e porta la barba come il celebre rivoluzionario,il rito di passarsi lo"spinello"...
Logicamente ci sono ampie tracce di Andy Warhol,ma a differenza di quest'ultimo artista,Il Funerale delle rose è un film veramente recitato:le prove attoriali del travestito Eddie interpretato dall'attore Peter,ma anche degli altri protagonisti sono veramente ottime ed efficaci.Perciò dimenticatevi i vari Viva,Taylor Mead,Tom Baker ed altri attori"freak"di Warhol;dimenticatevi anche di Divine,feticcio di John Waters.
Alzi la mano chi ha avuto il coraggio di rivedere per la seconda volta ad esempio"The Chelsea Girl";posso assicurare che una seconda visione de Il Funerale delle rose è tutta un'altra esperienza.
Tra le tante sequenze da ricordare segnalo l'inizio,dove una stupenda scena di sesso,viene"mascherata"da una lisergica luce abbacinante;lo sconvolgente finale,dove il protagonista si acceca con un rituale di edipica memoria.
Curiosamente anche il grande Nagisa Oshima aveva girato lo stesso anno,un film ambientato a Tokyo nel quartiere di Shinjuku(Diario di un ladro di Shinjuko),se la memoria non mi inganna,sono molte le analogie tra i due film,anche se il tema risulta completamente diverso.Probabilmente a testimonianza del tempo che passa,il fecondissimo regista Takashi Miike,nel 1995 ambienta in questo quartiere"Shinjuku Triad Society",ponendo l'accento sul fenomeno dell'immigrazione.
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