Trama
Grace Davis è una superstar il cui talento ed ego hanno raggiunto livelli incredibili. Maggie, la sua assistente personale, è oberata di lavoro ma aspira ancora a diventare una produttrice musicale, suo sogno d'infanzia. Quando il manager di Grace le propone qualcosa che potrebbe cambiare il corso della sua carriera, Maggie e Grace escogitano un piano che modificherà per sempre le loro vite.
Approfondimento
L'ASSISTENTE DELLA STAR: IL POTERE DEI SOGNI
Diretto da Nisha Ganatra e sceneggiato da Flora Greeson, L'assistente della star racconta la storia di Grace Davis, superstar della musica di Los Angeles il cui incredibile talento ha conquistato innumerevoli riconoscimenti e l'adorazione di generazioni di fan. Ad accontentare ogni sua richiesta è la devota assistente personale Maggie, che trascorre le sue giornate a fare commissioni per la città ma che non ha del tutto messo da parte il sogno di farcela come produttrice nello spietato mondo della musica, dominato da sempre dagli uomini. Dai confini dell'appartamento che condivide con la compagna di stanza Katie, Maggie sta segretamente perfezionando un proprio mix del greatest hits di prossima pubblicazione di Grace, convinta che la sua forte etica del lavoro e la sua devozione possa portare a buoni frutti. Le sue convinzioni vengono però messe alla prova quando incontra il talentuoso musicista David Cliff prima che Grace si ritrovi di fronte a una scelta che, per volontà del suo produttore, potrebbe alterare il corso della sua carriera e della sua stessa vita.
Con la direzione della fotografia di Jason McCormick, le scenografie di Theresa Guleserian, i costumi di Jenny Eagan e le musiche di Amie Doherty, L'assistente della star presenta una storia tanto divertente quanto commovente sul potere dei sogni e sul non demordere per realizzarli. Commedia al femminile sul talento, sulla resistenza e sul potere della musica, è stato così raccontato dalla regista: "L'assistente della star racconta di un sogno da agguantare e dei rischi che si devono correre. Sin da quando ho letto la sceneggiatura, non avevo dubbi sul film che volevo fare. La storia aveva al suo interno tutti gli elementi che amo: si concentrava sul rapporto sfaccettato tra due donne molto diverse, talentuose e non disposte a scendere a compromessi, ma anche divertente e per certi versi imperfette. Inoltre, offriva una visione particolare e privilegiata sl mondo dello spettacolo, in particolare su quello della musica, evidenziando quanto duro lavoro e sacrificio siano necessari per agguantare il successo e mantenerlo, soprattutto per le donne e, ancor più nello specifico, per le donne di una certa età. Ero entusiasta di poter raccontare di due donne come Maggie e Grace: Maggie cerca di entrare a far parte di un contesto che non prende sul serio le donne mentre Grace, icona della musica, lotta per rimanere in scena in un mondo che estromette le donne quando arrivano all'età di 40 anni. Entrambe correranno grandi rischi ma saranno ricompensate per la loro tenacia: adoro le storie che sostengono le donne che si mettono in gioco e hanno successo in un campo che in precedenza ha osannato solo il successo degli uomini. Basti pensare che nel mondo della musica solo tre donne (Janet Jackson, Mariah Carey e Linda Perry) hanno vinto un Grammy come produttrice".
Il cast
A dirigere L'assistente della star è Nisha Ganatra, regista e sceneggiatrice canadese. Nata nel 1974, la Ganatra ha lavorato sia in televisione sia al cinema, legando il suo nome ad acclamati prodotti come Transparent e Better Things. Cresciuta a Vancouver, ha frequentato l'UCLA di Los Angeles e, sebbene non… Vedi tutto
Trailer
Scrivi un commento breve (max 350 battute)
Attenzione se vuoi puoi scrivere una recensione vera e propria.
Commenti (2) vedi tutti
Fiacco, personaggi abbozzati, finale non credibile. Può andar bene solo come film per la tv da guardare mentre si fa altro.
commento di dansk_noirScontato e superficiale. Dakota Johnson, per colpa di uno script aneddotico, non può smarcarsi dal sembrare Anne Hathaway nel film "Il diavolo veste Prada".
commento di Leo Maltin