Espandi menu
cerca
Ghostbusters: Legacy

Regia di Jason Reitman vedi scheda film

Recensioni

L'autore

axe

axe

Iscritto dal 23 marzo 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci 27
  • Post -
  • Recensioni 1460
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Ghostbusters: Legacy

di axe
8 stelle

Sfrattati ed in difficolta economica, la madre single Callie raggiunge insieme ai suoi due figli, l'adolescente Trevor e la più piccola Phoebe, la cittadina di Summerville, in Oklahoma. Qui i tre prendono dimora nella casa del padre di lei - un omboroso scienziato con il quale Callie non aveva più rapporti da anni - morto da poco. I tre iniziano ad ambientarsi, ma la piccola comunità locale fa pesar loro la parentela con - così era chiamato - lo "zappaterra"; in realtà, costui era Egon Spengler, uno degli "Acchiappafantasmi", divenuti celebri alcuni decenni prima, per aver salvato la città di New York da minacce sovrannaturali, e poi rapidamente dimenticati. Per quale motivo l'uomo di scienza scelse di isolarsi in quel desolato angolo d'America ? La risposta è contenuta nell'evoluzione della trama di questo nuovo episodio degli "Acchiappafantasmi", realizzato a quasi quarant'anni di tempo dal primo "Ghostbusters". Il regista Jason Reitman, figlio di quell'Ivan che diresse i primi due episodi, ha fatto decisamente un buon lavoro. Gli elementi d'intrattenimento sono rimasti più o meno gli stessi; ancora una volta, le forze del male, nelle mutevoli sembianze della sinistra divinità sumera del primo episodio, tentano di fare ingresso nel nostro mondo con la volontà d'impossessarsene, mostrando la loro crescente potenza tramite eventi misteriosi ed innaturali. Tornano il "Mastro Di Chiavi" e la "Guardia Di Porta" nelle forme dei "cani preistorici" la cui unione può aprire la porta al "distruggitore". Ad opporsi a loro vi sono i nuovi "Acchiappafantasmi", alcuni coraggiosi ragazzi disposti a spingere lontano l'immaginazione; in loro aiuto giugnono gli anziani, Peter, Ray, Winston e lo stesso Egon Spengler, in forma "ectoplasmatica". Tutti insieme, comprimari compresi, riescono a sconfiggere l'ignoto e tenebroso nemico. Il lieto epilogo vede ricomporsi ogni dissidio ed incomprensione, ai quali la sceneggiatura concede molto spazio. Tra i protagonisti è infatti impossibile non citare, benchè non appaia se non nelle sembianze di fantasma, Egon Spengler. Il misterioso uomo di scienza, ritenuto uno "strambo" straniero dai cittadini di Summerville, inviso alla figlia Callie, che lo ritiene responsabile del suo abbandono, ed ai compagni di un tempo, sconosciuto ai nipoti, dopo la morte è rimasto comunque in contatto con i viventi. Lo percepiamo come una presenza benevola che guida gli altri personaggi nella scoperta dei misteri legati alla sua scomparsa e del suo ruolo nella difesa del mondo dalle potenze delle tenebre. In particolare, la giovanissa Phoebe, molto matura in rapporto all'età, è curiosa rispetto le attività del nonno, provando nei suoi confronti una forte affinità per i comuni interessi scientifici. E' la stessa Phoebe a far luce sugli eventi ed unire intorno a sè parenti, amici, ed i tre anziani "Acchiappafantasmi", i quali passano idealmente il testimone alla generazione più giovane, saltando quella intermedia. C'è spazio infine per una riconciliazione tra Callie ed il padre. La donna, lasciata sola a crescere i figli, avendo fortemente sofferto per l'abbandono del genitore, lo ha ripagato nel modo più duro, cancellandone la memoria. I figli, infatti, non sanno nulla di lui, ne' chi fosse, ne' quale mestiere facesse. Callie arriva ad avere in antipatia la scienza stessa, ritenendo che il padre avesse preferito a lei lo studio. Anche la caratterizzazione degli altri "nuovi" personaggi è valida. Benchè finiscano per essere eroi loro malgrado, sono persone molto semplici; i giovani esprimono uno spirito "nerd", ma senza cadere negli stereotipi del caso. Tra gli attori, spicca la presenza di Finn Wolfhard, noto per essere stato nel cast della serie "Stranger Things". Molto brava Mckenna Grace nel ruolo di Phoebe. Fanno una breve apparizione anche gli interpreti dei due episodi originari, Dan Aykroyd, Bill Murray, Ernie Hudson, Annie Pots e Sigourney Weaver. Il racconto porta immediatamente lo spettatore in medias res, ma il ritmo non è molto sostenuto. Tanto spazio è concesso alla vicenda principale - il manifestarsi del maligno - quanto alle connesse vicende secondarie, l'ambientarsi della famiglia Spengler nella cittadina di Summerville, le ricerche di Phoebe sulle attività del nonno. Gli effetti speciali sono molto ben realizzati, assolutamente non invasivi ed inseriti in funzione della trama. Molti sono i riferimenti agli anni '80, ad iniziare dall'ambientazione, spesso utilizzata in quell'epoca. La città di Summerville, dispersa nelle campagne dell'Oklahoma, si riduce ad una scuola, una main street, un fast food, unico punto di ritrovo per i pochi ragazzi della località, un posto di polizia e poche attività commerciali. Nei pressi, un'inquietante altura solitaria ospita una miniera, con i relativi servizi, la quale, prima di essere abbandonata, ha rappresento prosperità e dannazione per gli abitanti di Summerville. Torna in scena tutta l'oggettistica degli "Acchiappafantasmi", dalla vettura Ecto-1 agli zaini protonici; dal rilevatore di spettri alle "trappole". Tutto appare malfunzionante, coperto di polvere. E', simbolicamente, compito dei giovani ridar lustro a tutto. Immagino che questo film possa essere considerato legittimamente il terzo episodio della serie. Non ha nulla a che vedere, ne' narrativamente, ne' qualitativamente, con il "Ghostbusters" del 2016, il quale, confrontandosi con questo, non può che uscire perdente. Ho molto apprezzato la pur breve apparizione degli "Acchiappafantasmi" degli anni '80, i quali sfruttano i pochi minuti a loro disposizione per sfoderare tutto il repertorio espressivo che ce li ha fatti conoscere ed amare nei decenni passati. Molto toccante l'immateriale presenza di Egon Spengler. Il suo interprete, Harold Ramis, è deceduto nel 2014, ed a lui è dedicato il film. La Colonna sonora accompagna con discrezione il racconto, che trasmette una certa tensione per le atmosfere horror e catastrofiche. Il celebre motivo della serie è proposto solo durante lo scorrere dei titoli di coda. Ritengo che Ghosbusters Legacy sia un ottimo film; dà soddisfazione ai fan del primo "Ghostbusters" ed ai cultori degli anni '80, ma non si limita a riproporne gli elementi; strizza altresì l'occhio alla "cultura nerd", ormai sdoganata tra i giovani d'oggi. Unisce con intelligenza contenuti d'intrattenimento a tematiche serie. Un degno terzo episodio di una serie tra le più amate dei decenni passati.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati